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Al Colosseo i turisti diventano gladiatori: in cosa consiste l'iniziativa di Airbnb
Roma 25 novembre 2024

Al Colosseo i turisti diventano gladiatori: in cosa consiste l’iniziativa di Airbnb


Al Colosseo si potranno indossare i panni di gladiatore per una notte. Lo show rievocativo è atteso per il 2025, ma intanto si accendono le polemiche.
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Nicola Teofilo

Giornalista, collaboratore esterno di Immobiliare.it

Nell’anno 404 dopo Cristo si combatteva l’ultima battaglia tra gladiatori nella cruenta arena dell’Amphitheatrum Flavium, ovvero il Colosseo. Cinque anni prima, l’imperatore Onorio aveva ufficialmente proibito questi spettacoli truculenti. Millecinquecento anni dopo, al Colosseo si tornerà a combattere, ma per finta, come in una storica rievocazione. L’evento è atteso per il 2025, e sarà possibile grazie a un accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico patrimonio UNESCO. Un progetto ambizioso che ha scatenato entusiasmo e polemiche, accendendo un dibattito su turismo, conservazione e spettacolo. Scopriamo perché, e cosa aspettarsi.

Quando si terrà lo show al Colosseo

Mentre nelle sale cinematografiche va in scena il sequel de “Il Gladiatore”, l’anfiteatro antico più famoso al mondo si prepara a ospitare un’esperienza immersiva. Il 7 e il giorno 8 maggio 2025 sedici fortunati partecipanti potranno vivere l’emozione di essere gladiatori per un giorno. 

Come funziona l’esperienza

L’iniziativa prevede un’immersione totale nella vita dei gladiatori romani. I partecipanti entreranno al Colosseo al tramonto, esplorando i suggestivi sotterranei, un tempo riservati ai combattenti e agli animali feroci. Equipaggiati con armature fedeli all’epoca, si cimenteranno in tecniche di combattimento sotto la guida di esperti. 

L’esperienza, completamente gratuita, sarà accessibile attraverso una lotteria che selezionerà gli aspiranti gladiatori tra coloro che invieranno la propria candidatura entro il 10 dicembre 2024.

Il programma dell’evento sarà così strutturato:

Come è nata l’iniziativa di Airbnb

L’idea di Airbnb è nata per celebrare il lancio de “Il Gladiatore 2”, il sequel del film culto diretto da Ridley Scott. L’obiettivo? Offrire un’esperienza esclusiva e coinvolgente che trasporti i partecipanti indietro nel tempo. L’accordo, del valore di 1,5 milioni di euro, è stato presentato come un’opportunità per promuovere un turismo più consapevole, unendo intrattenimento e valorizzazione del patrimonio storico.

Come partecipare allo show dei gladiatori 

Airbnb offre agli aspiranti, l’opportunità di vestire i panni di gladiatore al Colosseo attraverso una lotteria. Le candidature per partecipare all’esperienza potranno essere presentate a cominciare dalle ore 15 del 27 novembre 2024, cliccando su airbnb.com/gladiatormovie, fino alle ore 8:59 del prossimo 10 dicembre. L’iscrizione è gratuita e permetterà ai fortunati selezionati di accedere a un’esperienza esclusiva, che include persino un addestramento gladiatorio e un momento di rievocazione storica dei combattimenti. La spedizione sarà composta da un massimo di 16 partecipanti, suddivisi in 8 coppie, che dovranno organizzare autonomamente il proprio viaggio di andata e ritorno da Roma. 

E mentre al Colosseo torna l’entusiasmo, questa iniziativa riaccende il dibattito sui possibili rischi. Vediamo quali.

Perché sono scoppiate le polemiche?

Non tutti hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo. L’assessore alla Cultura di Roma, Massimiliano Smeriglio, ha criticato l’idea, definendola una spettacolarizzazione eccessiva di un patrimonio storico. “Il Colosseo non è Disneyland”, ha dichiarato, invitando Airbnb a cancellare l’evento.

Le polemiche si inseriscono in un dibattito più ampio sull’overtourism e sull’impatto delle piattaforme di affitti brevi come Airbnb. Lo stesso dibattito è in corso in Grecia, a Santorini, dove i turisti possono indossare gli abiti degli antichi Dèi greci per scattarsi un selfie, disposti a pagare anche cifre esorbitanti per questo. 

Alcuni attivisti sostengono che iniziative come queste, contribuiscano a snaturare il centro storico, trasformandolo in un parco tematico. Altri temono che l’evento possa aprire la strada a ulteriori spettacolarizzazioni di monumenti sacri.

Intanto, anche le opinioni dei turisti sono contrastanti. C’è chi apprezza l’originalità dell’idea e chi sostiene che “il turismo stia divorando l’anima delle città”. Simili preoccupazioni sono state sollevate da associazioni locali e esponenti politici, che temono un danno d’immagine per un sito che rappresenta la storia e l’identità di Roma.

Cosa accadrà ora?

Nonostante le polemiche, il Parco Archeologico del Colosseo ha confermato che l’evento si svolgerà al di fuori degli orari di apertura al pubblico, garantendo la piena fruizione delle visite. Gli organizzatori, inoltre, sottolineano che l’iniziativa si basa su solidi studi storici e scientifici, ed è stata lanciata con l’obiettivo di creare un’esperienza educativa e di alto livello. Infine, l’accordo prevede il reinvestimento dei fondi nel restauro e nella conservazione del Colosseo.

Airbnb, dal canto suo, non sembra intenzionata a fare passi indietro; gli organizzatori confermano il proprio impegno per un turismo sostenibile, nel rispetto degli accordi sui fondi. Nel frattempo, il dibattito resta aperto: è possibile conciliare innovazione turistica e rispetto del patrimonio culturale? Forse il verdetto spetterà al pubblico; come direbbero i gladiatori oggi: Ave, turisti, morituri te salutant. 

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