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Nuovi minimi retributivi per colf e badanti. Il 2024 prende il via con un aumento dello 0,56% dei corrispettivi dovuti nell’ambito del lavoro domestico.
Le retribuzioni minime di colf, badanti e babysitter sono definite dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico.
I valori vengono aggiornati ogni anno, in funzione del costo della vita, e danno indicazioni sulla paga oraria e mensile minima, che un datore di lavoro deve corrispondere al proprio collaboratore familiare. L’ammontare della retribuzione varia in base al livello d’inquadramento del collaboratore stesso.
La crescita dello 0,56% rispetto al 2023 dei minimi della retribuzione corrisponde all’80’% dell’indice Istat (0,70%).
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Un aumento contenuto
Si tratta di piccoli aumenti, spesso già assorbiti dai pagamenti effettivi che vengono attuati in base alle logiche di mercato, decisamente lontani dagli aumenti di inizio 2023.
Lo scorso anno, infatti, le retribuzioni minime per il lavoro domestico di colf, badanti e babysitter erano aumentate del 9,2%.
Un esempio concreto
FIDALDO (Federazione Italiana dei Datori di Lavoro domestico), come riportato anche dai media, ha reso noto quanto si pagherà nel 2024 per colf e badanti:
- colf assunti ad ore e inquadrati nel livello B passerà da 6,58 a 6,62 euro l’ora, con un incremento di 0,04 euro ogni ora lavorata;
- badanti conviventi per persona non autosufficiente, inquadrati nel livello Cs, passerà da 1.120,76 a 1.127,04 euro al mese, con un aumento mensile dello stipendio di 6,28 euro.
I lavoratori domestici in Italia
Qual è lo stato del settore del lavoro domestico in Italia? Nel nostro Paese i lavoratori domestici sono soprattutto stranieri e donne, come segnalato dall’Osservatorio Domina (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico).
Il numero ammonta a poco meno di 900mila e, se è vero che il 69,5% del totale è straniero, occorre rilevare che sono in crescita gli italiani che scelgono di lavorare in questo ambito, ad oggi circa il 30% del totale.
Come accennato, gli occupati in questo settore sono per lo più donne con una percentuale dell’86,4%. Infine, il settore è caratterizzato da un alto tasso di lavoro non in regola: secondo l’Osservatorio Domina il tasso di irregolarità del settore è del 51,8% contro una media nazionale dell’11,3% per gli altri settori economici.