Τριάρι corso Tripoli 43, Centro, Vieste

Nel borgo ottocentesco di Vieste, proponiamo in vendita appartamento al secondo piano, all'interno di una palazzina di due piani, composto da piccolo soggiorno e angolo cottura molto luminoso e arieggiato, camera da letto, cameretta, bagno con areazione forzata e balcone. Inoltre dispone di un terrazzo sovrastante con vista panoramica, dal quale si accede attraverso le scale condominiali. Trovandosi in posizione centrale sono numerose le attività e servizi disponibili nelle immediate vicinanze, facilmente raggiungibili anche a piedi. Disponibile da subito. Ottimo investimento come casa vacanze.
Ubicato in una delle vie più suggestive, corso Tripoli, circondato dal mare, dal porto turistico e dalle tante attrazioni paesaggistiche come punta San Francesco con la chiesetta e il trabucco, antico strumento di pesca recentemente rimesso a nuovo grazie alla valorizzazione di enti e associazioni per salvaguardare le tradizioni garganiche. I trabucchi sono un’antica architettura, ideati dalle popolazioni locali per catturare, restando a terra, i banchi di pesce che transitavano lungo la costa, garantendo un pescato senza doversi inoltrare in mare aperto con le imbarcazioni ed essere condizionati dalle previsioni meteorologiche. Infatti sfruttando la morfologia rocciosa della costa, venivano costruiti nel punto più sporgente dei promontori. La storia della chiesa di San Francesco è una concreta testimonianza delle difficoltà che non solo l’abbazia, ma l’intera città di Vieste, dovette affrontare e superare lungo l’arco dei secoli come invasioni e terremoti. Il complesso inizialmente fu dedicato a Santa Caterina d’Alessandria e commissionato nel 1438 alle monache Clarisse dal conte Algracio il quale ne ordinò l’edificazione sulla piccola e stretta penisola rocciosa. La chiesa fu’ distrutta nel 1480 e fu l’esito di un lungo assedio ad opera di Acmet Pascià. Le conseguenze di questo intervento militaresco resero il complesso inutilizzabile condannandolo inevitabilmente ad uno stato di abiezione, finché nel 1546 giunsero nel paese i frati francescani i quali non solo si adoperarono per rimettere in sesto il santuario, costruendo accanto ad esso un piccolo convento utilizzato dagli stessi frati, ma misero in sicurezza l’intera penisola edificando un baluardo armato per scoraggiare nuove ed eventuali incursioni esterne. Fu’ nuovamente danneggiata da uno spaventoso terremoto nel 1646. Ancora una volta determinante l’intervento dei francescani che ripararono la chiesa e vi rimasero fino al 1809, anno in cui l’abrogazione degli ordini religiosi da parte di Napoleone allontanò definitivamente i frati dal convento e da Vieste.