Υπόστεγο προς Πώληση

Vado LigureVia Italia
  • € 195.000
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Περιγραφή
Vado Ligure, centrale e comodo viabilità superstrada/autostrada capannone di recente edificazione a destinazione industriale/commerciale, avente una superficie di circa mq. 280 , corte esclusiva di circa 100 mq Per info e visite si richiede recapito telefonico Gabriele 3355333818
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l territorio di Vado Ligure si estende lungo l'intera vallata del torrente Segno, con ai lati le prime dorsali delle Alpi. Oltre la parte prospiciente il mare - nel tratto di costa tra Savona, a nord, e Bergeggi, verso sud - comprende pure una fascia montuosa che sfiora gli 800 metri sul livello del mare e una zona più collinare e pianeggiante dove gli antichi impianti del castagneto hanno a lungo conteso il territorio vadese ai terrazzamenti e coltivazioni della vite e dell'ulivo.

Tra le vette del territorio la Rocca dei Corvi (792 m) e la Cima delle Rocche (555 m); un'altra dorsale, dominata dalle vette del monte Mao (440 m) e bricco della Berba (560 m), divide Vado Ligure dai territori comunali di Bergeggi, Spotorno e Vezzi Portio.

Oltre al torrente Segno sono presenti altri corsi d'acqua o rii minori: il Quiliano, il Lusso, il Valgelata, il Matogno e il San Nicolò.

La rapida espansione territoriale e politica del comune savonese attirò le attenzioni di Genova che, per contrastare ed arginare i possedimenti savonesi nella riviera di ponente, diede inizio ad una trattativa "diplomatica" cercando l'appoggio del papato e con l'acquisto, ove possibile, delle terre costiere[5]. La sempre più accrescente pressione genovese, che in alcuni casi portò pure all'uso della forza, convinsero nel 1385 il pontefice Urbano VI a cedere un ampio territorio del savonese ai Genovesi[5]. Ancora diviso nelle due comunità di Vado e di Segno, solamente con la definitiva dominazione della Repubblica di Genova su Savona (1528[5]) l'odierno territorio vadese fu riunito sotto la competenza del governatore savonese nella podesteria della Costa dei Vadi[5].
Il forte San Giacomo

Con l'età repubblicana genovese si diede inizio alla costruzione di fortini e torri per la difesa della costa e della stessa comunità. La dominazione genovese incrementò lo sviluppo commerciale del porto, facendo di Vado uno dei maggiori centri portuali della riviera di ponente[5].

Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, i territori di Vado e di Segno rientrarono dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrarono nel IV Cantone, con capoluogo Vado, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I Cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Savona del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale vadese passò sotto la neo costituita provincia di Savona.

Storicamente e fino ai primi del Novecento il comune di Quiliano ebbe una striscia di terreno comunicante con il mare adiacente al torrente Quiliano - nota come località Murate - al fine di poter accedere alla produzione del sale ed al commercio locale senza la necessità di pagare i dazi comunali vigenti all'epoca. Successivamente alla costruzione della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia tale località fu compresa nel comune di Vado Ligure che, tra l'altro, assunse tale denominazione dal 1908[5] per regio decreto. Risale invece al 1929 la soppressione e l'accorpamento dell'allora comune di Segno nell'odierno comune vadese[5].

Nel XX secolo Vado conobbe uno sviluppo prevalentemente industriale. Durante gli anni cinquanta e sessanta si installarono in zona diverse fabbriche tra cui la centrale termoelettrica Enel, caratterizzata dalle due ciminiere cilindriche, alte circa 200 metri[5].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo.
Χαρακτηριστικά
Κωδικός και Ημ/νία αγγελίας
1075 - 12/04/2024
συμβόλαιο
Πώληση
τύπος
Βιομηχανικός χώρος
εμβαδό
289 m² - Δες λεπτομέρειες
δωμάτια
1 δωμάτιο, 1 μπάνιο
όροφος
Ισόγειο, με πρόσβαση για άτομα με ειδικές ανάγκες
συνολικοί όροφοι κτιρίου
1 όροφος
διαθεσιμότητα
Διαθέσιμο
Ύψος βιομηχανικού χώρου
5,5 m
Ύψος εως το δοκό
4,5 m
Αψὶδες
1 - χωρίς πυλώνες
άλλα χαρακτηριστικά
Εὶσοδος στο κτίριο απο δρόμο
Φραγμένο
Έξοδα
τιμή
€ 195.000
κοινόχρηστα
Χωρίς κοινόχρηστα έξοδα
Ενεργειακή απόδοση
Έτος κατασκευής
2000
κατάσταση
Πολύ καλή / Ανακαινισμένο
Ενεργειακή κατηγορία
G≥ 175 kWh/m² χρόνος
Σχέδιο ακινήτου
pianta colorata 1 a
pianta colorata 3 a
pianta colorata 4 a
pianta colorata 5a
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