Casa plurifamiliar via del Limoncino 21, Limoncino - Valle Benedetta, Livorno

In via del Limoncino, a 15 minuti dal Centro di Livorno, proponiamo in vendita esclusiva una proprietà unica, dalla storia millenaria e con una spettacolare veduta sul mare. Attraverso il viale alberato si raggiunge l’abitazione con i caratteristici soffitti a con travi in massello e la struttura in pietra antica, una imponente loggia si erge al cospetto delle campagne circostanti e verso la baia. All’interno la proprietà ci accoglie con ambienti dal gusto antico, con pavimenti in cotto toscano una articolata zona giorno di rappresentanza e cinque camere. Tra le testimonianze del passato troviamo una cappella privata e la targa che ricorda il soggiorno nella proprietà del futuro Imperatore di Francia Napoleone III.A completare la proprietà non mancano giardini pensili, un vigneto e un uliveto privati. Ubicata nell’entroterra di Livorno, a 15 minuti dal mare, 20 minuti dall’aeroporto di Pisa, e 1 ora da Firenze. Questa proprietà è ideale per chi ricerca una dimora per le vacanze senza rinunciare al fascino dell’abitare dentro la sua storia millenaria ricca di testimonianze e curiosità ed immersa nei profumi, nei sapori e nelle tradizioni Toscane

La villa, citata in un documento del 949 D.C.;appartenne nell'Ottocento ai Bartolommei. Vi dimorò la poetessa Angelica Palli ed ospitò l'esule Carlo Luigi Napoleone, che in seguito divenne imperatore col titolo di Napoleone III. Durante la seconda guerra mondiale il complesso fu occupato dalle truppe alleate che realizzarono alcune caricature dei principali personaggi dell'epoca, ancor oggi visibili.
La pieve di Sant'Andrea di Limone si trovava in località Limone, nel comune di Livorno.
La pieve, soppressa nel 1277, venne inglobata in una villa (la villa di Limone) dove è tuttora visibile una piccola cappella dedicata ai santi Pietro e Paolo che ne testimonia l'antica esistenza. Nel 1796 l'oratorio fu visitato dall'arcivescovo di Pisa. Il Piombanti, nel 1903, vi attesta la presenza di una lapide in cui si legge: "Vetus sacellum Deo O. M. et Petro et Paulo ap. dicatum, Joan. Adulphus Romanovicius restauravit, ornavit, et sacrario auxit. An. 1829".

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