Piso via Alessandro Volta, San Biagio, Monza

In Monza Centro, zona San Biagio e nelle immediate vicinanze della Reggia Reale, a soli 15 minuti di auto dal centro di Milano e comodamente collegata allo stesso tramite mezzi pubblici,
è in vendita una porzione di Villa Keller, un monumento storico italiano, nonché una delle più belle costruzioni gentilizie del XVIII.

Si tratta di una prestigiosa residenza di notevole importanza sia storico sia artistico in quanto reggia ospitante personaggi storici illustri e fulcro di intrecci di artisti e pittori.

Costruita su richiesta della marchesa Giustini Lambertenghi Recalcati nel 1721, la costruzione tardo-barocca ha assunto un aspetto neoclassico a cavallo del XIIX e XIX con l’intervento dell’architetto Giuseppe Piermarini, il quale utilizzò proprio la villa in questione come modello di riferimento artistico per l’edificazione della quasi coeva Reggia di Monza.

Nella storia si sono avvicendate molteplici proprietà: nel 1865 la famiglia Melzi; nel 1801 il principe Alfonso Serafino di Porcia e successivamente le eredi Contessa Eugenia Vimercati Sanseverino Attendolo Bolognini e Duchessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta; nel 1885 Robert Keller[, industriale tessile originario di Zurigo che ribattezzò l’immobile col nome di famiglia.

Ogni proprietario che si susseguì nella storia fu artefice di ampliamenti e modifiche che resero sempre più prestigioso l’immobile fino all’attuale frazionamento in 8 unità abitative private che rimangono a tutela dal pieno Vincolo Architettonico della Soprintendenza dei Beni Culturali.

Oggi Villa Keller è inserita in un’elegante contesto condominiale con servizio di portineria full time.

Il frazionamento oggetto della vendita porta con se il vanto di aver ospitato l’Arciduca Ferdinando d’Austria mentre erano in corso i lavori per l’edificazione della Villa Reale. Sono ancora ben conservati e di altissimo pregio i pavimenti in seminato (attribuiti agli stessi artigiani che lavoravano in concomitanza in Villa Reale), gli affreschi, eseguiti sotto la sovrintendenza dell’architetto Giocondo Albertolli, le boiserie, gli stucchi, le porte e le componenti lignee in legno laccato.
La porzione immobiliare si distribuisce su due livelli di circa 600 mq complessivi e rappresenta la percentuale più grande dell’intera villa.
Il piano terra della casa è composto da tre ingressi di cui uno padronale con una sala di 60 mq e altre tre affrescate, rispettivamente di 60 mq, di 90mq con due colonne e di 40mq con camino, quest’ultimo attualmente adibito a studio. Completano il livello inferiore la cucina abitabile e pluri-servizi.
Da una scala interna si accede alla cantina in volte di mattoni e ai due box mentre attraverso una scala grande in pietra con ringhiera in ferro battuto e ottone decorata con motivi floreali (appartenente del periodo Impero) si accede al piano nobile. Proprio nel livello più alto si distinguono 2 aree unite ma vivibili separatamente:
una grande che si apre frontescala con una camera padronale di circa 50 mq dotata di bagno en suite completamente affrescata oltre ad una zona notte con quattro camere da letto e due bagni. Cinque balconcini si affacciano sul giardino che circonda la casa.
- una piccola fruibile come bilocale di 60 mq con cucina, corridoio, sala, camera letto e bagno, ideale per ospitare un secondo nucleo familiare oppure collaboratori domestici.
Entrambi i livelli presentano molteplici possibilità di suddivisione degli spazi con possibilità di ottenimento di più unità distinte. A tal proposito, la soprintendenza dei beni culturali lascia spazio alle esigente abitative del privato seppur richiedendo la salvaguardia dei beni.

Entrare oggi tra quelle mura, significa fare un salto in un passato in bianco e nero e figurarsi i festosi ricevimenti o i banchetti di caccia a cui partecipava anche il Re d'Italia Vittorio Emanuele II come ospite. Balzano agli occhi dell’immaginazione anche le scene più recenti di atelier con i pittori Elisabetta Keller (figlia del proprietario) e Pompeo Mariani di fronte alle proprie tavolozze mentre dipingono scene di corte. Proprio quest’ultimo stabilì in villa il suo studio di pittura dal 1886 al 1907.

Ma a proposito di immaginazione che asseconda i pettegolezzi tramandati dai monzesi, chi non si immagina questa villa come il luogo che ha ospitato gli incontri furtivi tra Re Umberto II e la Duchessa Litta?
Basta solo chiudere gli occhi, giusto per immedesimarsi nel passato e far brillare questo gioiello monzese che da quasi 300 anni impreziosisce la città.