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Descrição
Viterbo, Bagnaia - A due passi dalla piazza di Bagnaia locale al piano terra con vetrina su strada, composto da due stanze e bagno. Fornito di corrente elettrica e acqua.
La città sorge a 326 metri sul livello del mare, con una superficie di 406,23 km², che la pone al secondo posto tra i comuni del Lazio, all'interno di un ampio falsopiano, situato sulle prime pendici settentrionali del Monte Palanzana (che i viterbesi chiamano semplicemente La Palanzana), appartenente al gruppo dei Monti Cimini, rilievi di origine vulcanica che fanno parte, a loro volta, dell'Antiappennino laziale. Il falsopiano sul quale si trova il centro cittadino si distende ad ovest verso la pianura maremmana. La città è attraversata per tutta la sua lunghezza, con decorso est-ovest, dal Fosso Urcionio, che oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, mentre scorreva in superficie fino ai primi decenni del Novecento. La città ha un'isola amministrativa collocata fra i comuni di Vetralla e Ronciglione, dal nome "La Scorticata"[6].
Nel territorio di Viterbo vi sono tracce di insediamenti neolitici ed eneolitici, nell'ambito della cultura di Rinaldone[9].

Sono state rinvenute poche presenze etrusche, specie nel sottosuolo, ma probabilmente in questo periodo l'insediamento sul colle del Duomo, da identificare con Surina o Surna, non raggiungeva lo stato di vicus ed era un avamposto della lucumonia di Tarquinia[10]. Nelle vicinanze sorgevano gli altri centri etruschi di Musarna e Acquarossa (poi distrutta, e ricostruita a poca distanza come Ferento).

Le fantasiose teorie quattrocentesche dell'erudito frate Annio (autore di quel complesso e monumentale falso storico noto come Antiquitatum variarum volumina XVII) hanno invece supposto che sorgesse qui una tetrapoli etrusca, sulla base dalla sigla FAVL che sarebbe un acronimo formato dalle iniziali di quattro cittadine (Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longula)[11].

Dopo la conquista romana vi fu costituito, con ogni probabilità, un insediamento militare, chiamato Castrum Herculis per la presenza nella zona di un tempio che si riteneva dedicato all'eroe mitologico, da cui deriva il leone simbolo di Viterbo. Nei pressi passava la via Cassia, che aveva una mansio ad Aquae Passaris, nell'area termale a occidente rispetto all'attuale Viterbo[12], mentre solo nel medioevo, con la sua ascesa politica, la strada passerà dentro la città.

Notizie più certe si hanno nell'Alto Medioevo con un castrum, cioè una fortificazione longobarda posta al confine tra i possedimenti nella Tuscia e il ducato bizantino di Roma: il colle di San Lorenzo, ricordato nella donazione di Sutri tra le proprietà che Liutprando promette alla Chiesa nel 729, fu fortificato nel 773 da Desiderio, nell'ultimo periodo della sua contesa con Carlo Magno. Un documento papale dell'852 riconosce il Castrum Viterbii come parte delle Terre di San Pietro, mentre Ottone I annovera il castello tra i possedimenti della Chiesa.
Nell'XI secolo l'incremento demografico contribuì alla
Características
Referência e Data do anúncio
N.14305 - 13/03/2024
contrato
Renda
tipologia
Espaço comercial
superfície
50 m² - Ver detalhe
quartos
2 quartos, 1 casa de banho - um ou mais adequado para pessoas com deficiência
andar
Rés-do-chão, com acesso a deficientes
número total de andares do prédio
2 pisos
Altura tectos
3 m
montras
1 montra para o passeio
disponibilidade
Livre
outras características
Válvulas manuais
Exposição sul
Custos
preço
€ 350/mês
despesas de condomínio
Sem taxas de condomínio
fiança
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Eficiência energética
ano de construção
2000
estado
Bom / Habitável
Eficiência energética
G≥ 175 kWh/m² ano
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Planimetria
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