Vivenda familiar via Montello 10, Depressa, Tricase

Ogni respiro è pace tra i vicoli illuminati che costeggiano il centro del paese, la trama colorata delle facciate e la cromia variegata della pietra si ordinano nella nostra mente, come foglie intorno alla radice. Una metrica antica, con un ritmo intimo e raccolto, scandisce il tempo di un viaggio fatto di balconi fioriti, di logge e di antiche merlature, in uno spazio di inconfutabile bellezza, dove si compie il senso di un incantesimo di umanità mai svanita. Questa volta facciamo tappa a Depressa, più precisamente in via Montello, vicolo che dirama da Piazza Castello, con la stessa eleganza naturale di una corolla, ad un lancio di sasso dalla storica dimora della famiglia Winspeare.

Oltre il portale di ingresso, così affascinante e materico, ha inizio il racconto di una corte di altri tempi, uno spazio di matrice classica, la cui eccezionalità geometrica restituisce l’idea di una piazza nella piazza, di un viale ricolmo di storie e di pace, dove godere a piene mani della bellezza di un tempo sospeso e di una serenità compiuta. È meravigliosa la facciata che si libera come un ventaglio davanti ai nostri occhi, con una istintività in grado di esprimere alla perfezione il fascino del tempo passato, mentre cinque sporgenze in pietra hanno il merito di tonificare il carattere storico della casa, rendendo ancor più affascinante e percettibile il dialogo ameno tra la pietra e il cielo azzurro.

Una prima sala, sul versante sinistro, dà inizio ad un emozionante percorso domestico, regalando da subito una sensazione fisica degli spazi, una monumentalità accentuata dalla meraviglia della volta stellata che, come un mantello bianco, abbraccia ogni cosa con eleganza e nobiltà. Una finestra sul versante settentrionale ha in sé il fascino sacro di una luce che proviene dall’alto, il soffitto si accende del chiarore del giorno, animando un sorprendente gioco di linee e di richiami. I due ambienti a seguire, ammantati di purezza antica, sembrano ricordi che riemergono da una vecchia foto, come se il tocco sublime del sole, attraverso i vetri consunti, avesse il dono di proiettare scene di un tempo remoto, sentimenti profondi che vibrano tra le bianche mura.

Emozionanti le nicchie che affondano nella pietra per dare forma a generose dispense, i due focolari immersi nelle mura, pronti a riemergere dal sonno degli anni con eleganza scenografica. Un’ essenzialità profonda accompagna la scala in pietra che dalla corte ascende al cielo, vorticando dolcemente sulla sinistra sino ad aprirsi sul paesaggio circostante e, proprio nell’intervallo di due terrazze, si gioca tutta la meraviglia di una vista planare sull’anima di questo piccolo mondo antico.