Bassano in Teverina - Nella prima campagna proponiamo villa esclusiva di ampia metratura con giardino privato di 3500 mq circa, completamente recintato con muro di cinta.
L'abitazione è composta al piano terra da doppio salone con camino , ampia cucina con camino termico, camera matrimoniale, un bagno e terrazza con veranda. Al piano primo abbiamo tre camere da letto, un bagno e terrazza coperta. Al piano seminterrato, grande taverna con camera e bagno. Portico, garage e locale caldaia. Completano la proprietà due bellissime e particolari depandance composte ciascuna da soggiorno, cucina, camera e bagno. Il tutto è immerso nel verde, con bellissimo giardino curato nei minimi particolari. Impianto fotovoltaico. Pozzo privato.
Completa la proprietà una bellissima piscina.
informazioni in agenzia
Agenzia Bonifazi di Orte
via le Piane 7/a
Orte 0761/493445
L'origine del paese è estremamente incerta. La terminazione del nome, derivante dal suffisso aggettivale latino -anus, riporta all'epoca romana e, unita alla radice del nome, ricorda il gentilizio (Bassus) di un personaggio che nella zona possedeva i latifondi: Bassus>Bassanus>Bassano.
Il centro di Bassano in Teverina nasce su uno sperone tufaceo in posizione leggermente arretrata rispetto alla valle del Tevere, della quale sovrasta una parte. La sua posizione, nascosta dai poggi circostanti, non consente facilmente la visibilità di località confinanti come Mugnano, Attigliano, Chia e Bomarzo. Un sistema di avvistamento e di comunicazione doveva però esistere grazie ai poggi Sasso Quadro (m 324 s.l.m.) e Poggio Zucco (m 318 s.l.m.), collegati direttamente a Bassano attraverso antichi percorsi viari e sedi di antichi insediamenti, testimoniati da resti di edifici e di altre costruzioni.
A valle del paese, a non molta distanza dal Tevere, si trova il lago di Vladimonio o lago Vadimone, localmente noto come il "Laghetto", descritto da Plinio il Giovane come "una ruota messa a giacere, con una circonferenza in tutto regolare, di colore più pallido, più verde e più intenso del marino". Oggi quasi del tutto interrato, è periodicamente alimentato da sorgenti sulfuree che vi riversano acque lattiginose, le quali, unitamente alla vegetazione palustre e ai depositi minerali, formano ammassi di una certa consistenza che devono aver suggerito l'idea delle "isole galleggianti" di cui scrissero alcuni autori latini. Ai tempi dei romani il lago, chiamato Lacus Vladimonis, oltre ad essere più ampio, era pure considerato sacro: in prossimità delle sue sponde gli Etruschi compivano riti e feste periodiche, mentre nelle sue acque i Romani immergevano le armi per renderle invitte.