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L’emergenza legata alla pandemia di Covid-19 ha reso evidente quanto sia importante occuparsi della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, in particolar modo in luoghi pubblici come le scuole o gli uffici, dove un ampio numero di persone restano in un ambiente chiuso per 4/6/8 ore della loro giornata.
Oltre all’ uso dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e ad alcune norme igieniche e comportamentali che abbiamo imparato a conoscere a fondo durante gli ultimi anni, ci sono altre forme di intervento che possono permetterci di gestire al meglio la salubrità dell’aria in presenza di più persone radunate in un unico spazio chiuso.
I sistemi di ventilazione meccanica controllata
Tra le soluzioni disponibili e che stanno iniziando a diffondersi troviamo l’introduzione di innovativi sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) che consentono un ricambio costante e programmato dell’aria e la purificazione della stessa grazie a tecnologie come la fotocatalisi o la ionizzazione a plasma non termico.
L’introduzione di questi sistemi è fondamentale, ma va integrata con un approccio analitico più ampio.
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La relazione sinergica tra occupanti ed edificio
Innanzitutto è bene valutare l’effettiva relazione sinergica tra occupanti ed edificio, che non può essere fissa e che variando necessita di risposte adeguate e tarate con precisione per garantire la salubrità dei luoghi.
Quante persone occupano un determinato ambiente in un determinato momento? Per quanto tempo? A quali attività si dedicano? Si tratta di domande cui è importante dare risposta per avere una gestione ottimale della qualità dell’aria.
Bisogna poi tenere conto che le condizioni di un ambiente non variano solo in base al numero di presenze, ma anche ad esempio in base al periodo dell’anno e alle temperature.
Risposte univoche e standardizzate non possono dunque risultare soddisfacenti. L’approccio alla materia dell’IAQ (Indoor Air Quality) necessita dunque di una più ampia capacità di analisi e pone sotto la lente di ingrandimento la conoscenza dell’ambiente, la valutazione dell’effettivo grado inquinante e del periodo espositivo.
I parametri da analizzare
Oltre ai parametri termo-igrometrici (vale a dire relativi a temperatura e umidità dell’aria) e di CO2 (Anidride Carbonica) è molto importante valutare anche la presenza di composti organici volatili (VOC), di polveri sottili, di batteri, di muffe e di virus. Solo in questo modo si potrà avere un quadro completo e fornire una risposta adeguata.