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Le piogge autunnali e le infiltrazioni di umidità sono tra le principali cause di deterioramento delle facciate esterne degli edifici, soprattutto quelli più esposti al mare. Ma oltre al problema di decoro estetico, l’azione dell’acqua può danneggiare nel tempo i muri e rendere gli interni poco salubri, nonché ricettacolo di batteri, muffe e crepe. Più è vecchio lo stabile, meno è coibentato, maggiori e invasivi saranno gli effetti della pioggia e della dispersione di calore interno.
L’autunno è l’occasione per proteggere i muri esterni dalla pioggia e prevenire gli effetti deleteri nel tempo, degli agenti atmosferici esterni che agiscono negli interni domestici. Senza un’attenta e costante manutenzione, i danni saranno più costosi da riparare.
Come proteggere i muri esterni dalla pioggia
La pioggia e l’umidità possono causare la comparsa di efflorescenze, di conseguenza la formazione di alghe e muffe, di fessure o crepe, rigonfiamenti dei muri di casa, distacco di malte e intonaci, infiltrazioni nocive per la salute di chi la abita. Le infiltrazioni d’acqua si vaporizzano in condense di umidità.
Non solo, i muri indeboliti dalle piogge sono tra le principali cause della dispersione di calore (o di fresco, se siamo in estate), con conseguente aumento delle bollette e minore efficientamento energetico.
Infine, i continui sbalzi termici autunnali espongono i muri porosi e già attaccati dalle piogge, al fenomeno di “criofratturazione”, ossia alla disgregazione e frantumazione dei materiali edilizi che compongono i muri.
Tutto questo porta nel tempo a un indebolimento strutturale dell’edificio, un pericolo per chi lo occupa, ma anche un problema costoso da affrontare nel lungo periodo.
Prevenire danni a muri e facciate esterne è sicuramente l’arma migliore in grado di mette al riparo la nostra casa. Quando i danni sono evidenti, a seconda della gravità abbiamo diverse possibilità di intervento. Ecco cosa possiamo fare, a seconda dei casi.
Cosa fare in caso di umidità e muffa
Se dopo varie piogge esterne compaiono muffe e macchie di umidità all’interno, significa che i muri esterni e le facciate non sono ben protetti. La presenza di macchie, infiltrazioni e condense è il primo segnale che deve metterci in guardia.
Se l’entità del danno non è grave, possiamo adottare soluzioni tampone fai-da-te, prima di un sopralluogo degli esperti. Armandoci di pazienza, possiamo dipingere la facciata applicando delle malte idrofughe, o rivestimenti esterni come l’ardesia. Un rivenditore di vernici e materiali edilizi potrà consigliarci la soluzione più adatta e pratica. Di solito si opta per un idrofugo trasparente.
Cosa fare in caso di crepe sui muri
Se invece cominciano ad apparire visibili crepe e scollamenti, si raccomanda l’intervento di mani esperte, capaci di valutare l’entità del danno, ripararlo e impermeabilizzare le pareti esterne. Potremmo valutare anche la possibilità di un intervento più deciso, come rifare il cappotto termico e coibentare i muri esterni.
Cosa fare in caso di edificio a rischio
Se l’entità del danno è maggiore, al punto da compromettere la stabilità della casa, quindi la sicurezza di chi la abita, bisognerà intervenire con operazioni di risanamento e di riqualificazione edilizia. Certamente, con una buona prevenzione e una manutenzione annuale, è difficile arrivare al punto da compromettere i muri portanti e la stabilità di un edificio. Ma se ciò dovesse accadere, sono ancora disponibili Superbonus e Ecobonus concessi in caso di ristrutturazioni dell’edificio. Può essere l’opportunità per inaugurare lavori di efficientamento, acquistare apparecchi domestici più ecosostenibili, abbattere barriere e proteggere la casa da dispersioni di calore.