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Ogni azione compiuta quotidianamente è in grado di influire sull’ambiente in modo più o meno impattante. Un semplice gesto automatico, come gettare un assorbente o un mucchio di capelli nel water, ad esempio, può avere conseguenze “catastrofiche” non solo in termini idrici e strutturali riguardanti lo stato delle tubature all’interno del bagno, ma anche a livello di sostenibilità, dal momento che ogni scarico ha un canale di collegamento diretto a mari e fiumi.
A questo proposito, l’allarme è stato lanciato da GreenPeace Australia che, tramite le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Hausman Technology Presentations, Steven J. Hasman, ha voluto richiamare l’attenzione degli abitanti ad uso più consapevole degli scarichi delle proprie abitazioni.
Vediamo, dunque, quali sono gli errori più comuni quando si parla di rifiuti e come mettere in atto un cambiamento sostenibile.
Dischi struccanti e salviette umidificate: dove gettarli
Il bagno di quanti fanno uso di maquillage non può che essere dotato di appositi dischetti o salviettine struccanti.
Mentre i primi sono fatti perlopiù di cotone usa e getta, stesso materiale dell’ovatta che, una volta gettato nel gabinetto, rischia di aggrovigliarsi e danneggiare lo scarico con il suo tessuto fibroso, le salviette umidificate presentano, al loro interno, un mix di fibre di plastica, poliestere e cellulosa che le rendono leggere e apparentemente innocue.
Sia nel primo che nel secondo caso, però, il loro utilizzo rappresenta un pericolo sia per le tubature che rischiano di rimanere intasate, sia per l’ambiente.
Una valida alternativa sostenibile e, nel lungo periodo, molto più economica sono i dischetti lavabili e i panni riutilizzabili in microfibra.
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Capelli nel wc: perché evitare
Sebbene si tratti di materiale organico, anche i capelli contribuiscono all’inquinamento dei mari e all’ostruzione del sistema idrico casalingo.
In che modo? Presentandosi con una struttura molto solida è quasi impossibile che si spezzino durante il viaggio nelle tubature.
Questo si traduce in potenziali fili che concorrono alla creazione di agglomerati nocivi se a contatto con altri materiali presenti nelle acque reflue o negli oceani, come la plastica.
Condom: dove gettarli
“Non è biodegradabile”: è questa la dicitura che è possibile trovare all’interno di una scatola di preservativi. Fatti di lattice, questi ultimi, se buttati nel water, scivolano con facilità nelle fogne arrivando, intatti, direttamente in mari e fiumi.
Il tempo di decomposizione di un profilattico è di circa 30 anni.
Filo interdentale: danneggia l’impianto idrico
Esattamente come accade per i condom, anche il materiale di cui è composto il filo interdentale non è biodegradabile. Ciò significa non solo che può rappresentare un pericolo per la flora e la fauna presente in tutti i corsi d’acqua, dai mari agli oceani, ma anche che il suo accumularsi con altri detriti può creare un mix potenzialmente letale per l’impianto idrico.
Lettiera del gatto: dove va buttata
Benché si tratti sempre di feci e urina, gettare i bisogni del gatto nello scarico può, alla lunga, rappresentare un problema.
La lettiera, infatti, è stata creata con un mix di sabbia e argilla che ha il compito di assorbire odori e umidità; un escremento, dunque, potrebbe riportarne qualche traccia.
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Olio, grasso e detersivi: come smaltirli
Sembrano liquidi, al più densi e innocui, ma grassi e oli sono, in realtà, i nemici numero uno delle tubature.
A contatto con determinate temperature tendono a solidificarsi, ostruendo così il passaggio di acqua e creando un vero e proprio ingorgo.
Allo stesso modo, i detersivi utilizzati per pulire gli ambienti o lavare i pavimenti sono ricchi di sostante chimiche e, dunque, nocive. In questo caso, il consiglio è quello di utilizzare prodotti a base vegetale come, ad esempio, quelli venduti alla spina.