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Le orchidee che coltiviamo in casa possono rifiorire? Certo che sì, ma a patto che vengano rispettate le regole essenziali per queste meravigliose piante!
Orchidee: le varietà
Con il termine orchidea ci si riferisce a molte varietà di questo stupendo fiore.
La varietà più comune è la Phalaenopsis, ma nei centri giardinaggio possiamo facilmente trovare anche l’Oncidium, il Cymbidium, la Cambria, il Dendrobium, la Masdevallia, il Paphiopedilum, la Brassavola, la Cattleya, l’Epidendrum o la Miltonia.
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Orchidee: quali sono le condizioni ideali di temperatura e umidità?
Bisogna tenere conto che, oltre alle forme differenti dei fiori, le diverse varietà pretendono temperature di coltivazione lievemente differenti; per esempio, la Phalaenopsis resiste a una temperatura massima di 32°C e minima di 15°C, mentre Cymbidium, Masdevallia, Miltonia e Oncidium tollerano una massima di 27°C e una minima di 10°C.
Quindi, è fondamentale conoscere il tipo di orchidea che si possiede per determinare il giusto clima.
Come regola generale, possiamo affermare che tutte le orchidee richiedono temperature miti e molta luce per poter fiorire, ma mai diretta, poiché i raggi solari possono danneggiare i fiori che sono molto delicati.
Il luogo migliore per posizionare un’orchidea è vicino a una finestra ma protetta da una tenda leggera, che faccia passare la luce ma filtri i raggi diretti.
Inoltre, tutte le orchidee richiedono un’umidità ambientale del 60/70%, quindi non devono essere poste vicino a fonti di calore, come i termosifoni.
Per la stessa ragione, è bene vaporizzare le foglie con acqua deionizzata periodicamente.
Le orchidee vanno concimate?
La concimazione è un aspetto fondamentale per la corretta coltivazione delle orchidee.
È importante sostenere la pianta con un fertilizzante liquido specifico per orchidee da aggiungere all’acqua di irrigazione.
Oppure, si può ricorrere a un integratore per orchidee, ossia un piccolo flacone da inserire capovolto nel substrato, che rilascia gradualmente le sostanze nutritive e fornisce i nutrienti in modo bilanciato per 15 giorni.
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Il segreto per la fioritura delle orchidee: un mix di luce e temperatura
Quando acquistiamo o ci viene regalata un’orchidea, generalmente è ricca di fiori, che perdurano sulla pianta anche per molti mesi, ma quando questi cadono rimangono solo gli steli e le foglie e spesso la pianta ha molte difficoltà a rifiorire.
Per stimolare la rifioritura delle orchidee ci sono due fattori che non possiamo sottovalutare: la luce e la temperatura, in particolare gli sbalzi termici.
La luce è fondamentale per stimolare la creazione di ripartenze e nuovi steli, ma i raggi solari non devono essere diretti, benché la pianta debba essere posizionata nella zona più illuminata della casa.
Il vero fattore stimolante per rifiorire le orchidee è lo sbalzo termico tra il giorno e la notte, che è differente a seconda della varietà, per la Phalaenopsis, per esempio, è necessario uno sbalzo termico di almeno 7/10°C.
Per stimolare la rifioritura si può quindi posizionare sul terrazzo la pianta durante la notte, avendo cura di riportarla in casa alla mattina qualora si abbia la certezza che l’escursione termica sia di 7/10°C.
Questa operazione va ripetuta per alcuni giorni, finché non si noteranno spuntare dalla base del fusto gli apici dei nuovi steli. Fate sempre però molta attenzione alle temperature minime notturne, che non devono essere più basse rispetto a quelle che la pianta può sopportare!