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Il tepore della casa riscaldata mentre fuori il vento e il gelo si abbattono sulle strade, l’atmosfera familiare delle giornate in compagnia, tra una cioccolata calda e un bicchiere di vin brûlé, mentre si aspettano le feste di Natale radunati in salotto con i giochi da tavolo. E poi le luci, gli addobbi, il presepe: tutto diventa magico proprio nei mesi più freddi dell’anno.
Poi, però, ecco che in molti si ritrovano ad affrontare situazioni complicate e spiacevoli che si verificano ogni qual volta le temperature si abbassano. Una di queste riguarda senza dubbio la formazione di ghiaccio sulla grondaia, il canale di raccolta dell’acqua piovana che tutti abbiamo ai margini del tetto di casa.
Cosa fare se si forma del ghiaccio sulla grondaia del tetto?
Proprio per la sua funzione di incanalamento della pioggia nelle giornate di burrasca, questa particolare sezione della nostra residenza risulta la più esposta alla formazione di uno strato di ghiaccio durante le nottate più fredde. Non solo. Capita spesso infatti di vedere i candelotti appesi scendere lungo le pareti dello stabile. Ed è proprio dalla canala di scolo che originano questi tronchi ghiacciati (particolarmente affascinanti da osservare, ma problematici da gestire).
Quella che stiamo descrivendo è una questione comune a molte abitazioni, eppure non tutti sanno come porvi rimedio. C’è chi sceglie di arrampicarsi fin sopra il tetto, rischiando la propria incolumità, andando a staccare i candelotti direttamente con un bastone o una ramazza. Ma c’è anche chi prova a farlo da un balcone o una finestra, con il rischio che le lastre di ghiaccio in caduta libera vadano a danneggiare auto o altri oggetti sottostanti.
Ghiaccio sulla grondaia: rimedi pratici per evitare lastre e candelotti
Per chi non volesse ritrovarsi in queste condizioni poco piacevoli, uno dei rimedi più efficaci e strutturati prevede l’installazione del cosiddetto cavo scaldante autoregolante. Posizionato lungo tutto il percorso del canale di scolo, mantiene la temperatura del pluviale al di sopra degli zero gradi, prevenendo la formazione dei candelotti di ghiaccio. Inoltre, la sua alimentazione tramite energia elettrica avviene con una classica presa da 230 volt e una mole di consumo davvero molto limitata.
Prima ancora di ordinare il cavo riscaldante e interpellare un tecnico specializzato che venga a sistemarlo, è buona norma controllare che non vi siano danni alla grondaia o al tetto, specialmente nelle zone di cerniera come gli spigoli e gli angoli, i più sensibili alla formazione di ghiaccio nei momenti di freddo più intenso.
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