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Arper, azienda veneta dal respiro internazionale, da anni impegnata per una produzione responsabile, fa un ulteriore, importante e tangibile passo verso il design sostenibile.
Al Salone del mobile 2024 l’azienda ha presentato infatti uno dei progetti green più interessanti degli ultimi tempi: Catifa Carta, una sedia realizzata con un materiale innovativo, rivoluzionario, a base appunto di carta. Scopriamo tutte le caratteristiche.
La sedia Catifa Carta
Progettata nel 2001 dal collettivo Lievore Altherr Molina, la sedia Catifa 53 è uno dei best seller dell’azienda. È stato, inoltre, anche il primo prodotto di Arper a ottenere una certificazione ambientale.
Ora, grazie a una partnership incentrata sull’innovazione dei materiali, inizia un nuovo capitolo della sua lunga e fortunata carriera. Accade con Catifa Carta: rivisitazione del modello originale con la scocca realizzata in PaperShell, un nuovo materiale derivato dagli scarti del legno che fornisce resistenza e comfort. In particolare, da ventinove fogli di carta accoppiati attraverso un legante di resina naturale.
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Cos’è il PaperShell
Brevettato da una start up svedese, ideato per affrontare le sfide climatiche e frutto di una lunga ricerca, il PaperShell è una vera e propria innovazione. Perché? Perché riduce drasticamente l’impatto degli oggetti per cui viene utilizzato, facendo in pratica la stessa cosa che fanno gli alberi da cui deriva: trattenendo cioè anidride carbonica.
Non solo: alla fine del suo ciclo di vita, il materiale può essere inoltre ridotto a biochar, carbone vegetale che ha la capacità di trattenere la CO2 sequestrata durante le fasi di vita precedenti. Arper è il primo produttore del settore del design a utilizzarlo per un prodotto.
Il viaggio di Arper verso il design sostenibile
Per ridurre ulteriormente il suo impatto ambientale e consentire un ciclo di vita più lungo, Catifa Carta è anche completamente disassemblabile, esempio dell’impegno costante verso la responsabilità ambientale, come ha dichiarato Roberto Monti, ceo di Arper.
*Immagine di copertina – Credits to arper.com