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Circa 126 milioni di abitanti, 378.000 chilometri quadrati e 9 milioni di case abbandonate: sono questi i numeri preoccupanti emersi da una recente rilevazione sulla situazione immobiliare in Giappone. Quali sono le cause dietro questa spaventosa epidemia di case vuote? Facciamo luce sulle radici storiche, sociali ed economiche di questo fenomeno.
I risultati dell’indagine sulle case abbandonate in Giappone
A svelare questa situazione preoccupante è stata un’indagine governativa recentemente pubblicata, e che si ripete dal 1948 ogni cinque anni: le abitazioni rimaste vuote nel paese sono ben 9 milioni, costituendo il 13,8% del totale delle residenze. Dunque, 1 casa su 7 in Giappone risulta attualmente disabitata. Di queste, circa la metà, pari a 4,76 milioni di “akiya“, come vengono chiamate in giapponese, sono messe in affitto o in vendita, secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni. Altre 380.000 sono destinate a un uso stagionale o occasionale.
Tuttavia, il dato più allarmante rivela che il numero di case abbandonate e senza alcuna destinazione d’uso è aumentato di 370.000 unità rispetto alla precedente rilevazione governativa, raggiungendo la cifra record di 3,85 milioni. Questo incremento costante delle case disabitate risale al 1973, raddoppiando nei trent’anni precedenti all’ultima indagine condotta lo scorso anno.
Perché ci sono tante case abbandonate in Giappone?
La causa del problema delle case abbandonate in Giappone è da ricercarsi nel noto problema dell’inverno demografico della nazione: il Paese nipponico emerge in effetti come quello con la popolazione più anziana al mondo. La percentuale di cittadini di età superiore ai 65 anni ha raggiunto ormai il 29%, mentre il tasso di natalità continua a diminuire in modo drammatico di anno in anno.
Ed è proprio qui che si trova la radice del problema delle case abbandonate in Giappone: i decessi registrati nel 2023, che hanno raggiunto la cifra record di 1.590.500. contribuiscono all’incremento delle residenze disabitate, in quanto riguardano in gran parte persone anziane. Inoltre, il trasferimento degli anziani nelle case di cura e il fenomeno delle “famiglie nucleari“, dove i figli rimangono a vivere con i genitori anche dopo la separazione, aggiungono ulteriori abitazioni vuote al mercato immobiliare.
Dopo la scomparsa dei proprietari anziani, molte case ereditate dai familiari vengono trascurate e lasciate incustodite a causa degli elevati costi di demolizione e delle difficoltà associate alla loro commercializzazione. Questa situazione è destinata a peggiorare nel tempo, poiché la generazione dei baby boomer invecchia, portando ad un aumento previsto delle case abbandonate in Giappone, con conseguenze significative sul panorama abitativo del Paese.
Case gratis in Giappone
Con il tentativo di risolvere il problema delle case abbandonate in Giappone, sono state istituite diverse iniziative che permettono di ottenere un immobile quasi a costo zero.
In alcuni casi, sono i proprietari stessi che, desiderando liberarsi dell’immobile, decidono di donarlo, così da evitare il pagamento delle tasse sulla proprietà o per non doversi occupare della costosa manutenzione ordinaria in assenza di un reddito da affitto. Altre volte, sono le autorità locali giapponesi a regalare le case vuote, fatiscenti o abbandonate. In questo modo, le case vengono acquisite gratuitamente, con l’impegno di ristrutturarle.
Inoltre, in Giappone esiste la possibilità di ottenere una casa gratuita attraverso contratti di affitto con riscatto: in questi casi, gli affitti sono estremamente bassi, generalmente compresi tra ¥ 35.000 e ¥ 50.000 al mese, cioè tra circa 220 euro e poco più di 300 euro. Dopo un certo numero di anni, solitamente oltre i 20, il locatario diventa automaticamente il proprietario dell’immobile. Queste pratiche offrono un’opportunità economica preziosa per coloro che desiderano avere una casa propria nel Paese del Sol Levante, permettendo di trovare una soluzione al problema delle case abbandonate in Giappone.