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L‘aria troppo secca in casa espone a rischi per la salute, tanto che, oltre alle classiche raccomandazioni, viene suggerito spesso di tenere la porta del bagno aperta. Tra i vari consigli, viene raccomandato anche di tenere lo stendino in casa, per di più d’inverno. In realtà questa pratica viene adottata più come soluzione logistica, quando per esempio non si possiede un balcone o non si possono appendere i panni fuori, ad asciugare. Ma stendere il bucato in casa d’inverno fa male? La comunità di medici e scienziati ha risposto in modo chiaro al quesito.
Tenere lo stendino in casa d’inverno fa male?
Stendere i panni all’interno degli ambienti domestici, in inverno, può sembrare una soluzione pratica e logistica ottimale per chi vive in case più piccole o senza balconi. Sicuramente lo stendino con i capi appesi, appena lavati, potrebbe compensare l’umidità troppo secca in una stanza. Se proprio non possiamo farne a meno, sarebbe meglio farlo d’estate.
Il problema è che per alcune persone può essere nocivo tenere il bucato umido in casa, soprattutto nella stagione più fredda e con i riscaldamenti accesi. Ma anche poggiare il bucato sui termosifoni caldi non è salutare. Inoltre, in quest’ultimo caso, rischiamo di “soffocare” i caloriferi, con conseguente dispendio di energie, calore, e ulteriori spese in bolletta. Il nemico numero uno è sempre lo stesso: l’umidità e le conseguenze che ne derivano.
Cosa succede se metto lo stendino in casa
Un ambiente domestico dal microclima troppo umido è terreno fertile per la proliferazione muffe, in particolare l’Aspergillus e il Pennicillum. Le muffe non sono solo dannose per gli intonaci e la tenuta dei muri. Lo sono anche per la salute umana, perché le spore delle muffe rischiano di essere inalate, e sono possibili fattori scatenanti le infezioni polmonari. Una lunga e costante esposizione all’umidità è dannosa soprattutto per bambini, anziani, e persone con patologie in atto.
Dal centro Humanitas spiegano che “le muffe sono microrganismi appartenenti alla famiglia dei funghi”. Pertanto possono diffondersi “con la produzione di spore che formano vere e proprie colonie su diverse superfici come, per esempio, i muri di casa, i filtri dei condizionatori, il legno, i tessuti e il cibo, anche se riposto nel frigorifero”.
Insomma, si scatena una reazione a catena con un quadro peggiorativo se si vive in abitazioni piccole, umide, con infiltrazioni ai muri che portano il nemico dall’esterno.
Lo stendino con i panni umidi messi ad asciugare in casa fa schizzare in alto il tasso di umidità dell’aria. Con i riscaldamenti accesi in inverno, l’umidità può raggiungere livelli allarmanti.
Peggio sarebbe se utilizzassimo la cucina e il bagno come zone dove sistemare lo stendino, dove ci sono docce e lavandini che diffondono acqua e umidità.
Le muffe possono scatenare reazioni allergiche a carico del sistema respiratorio, quindi raffreddori, riniti e forti attacchi d’asma. I soggetti con sistema immunitario debole o danneggiato possono diventare facile preda del pericoloso Aspergillus, principale causa dell’aspergillosi polmonare.
Cosa fare se non c’è spazio per lo stendino
I medici consigliano di ridurre al minimo il rischio di proliferazione muffe negli appartamenti. L’ideale sarebbe:
- Asciugare i panni bagnati all’esterno e possibilmente al sole;
- Utilizzare un’asciugatrice (meglio evitare il phon asciugacapelli, che in tal caso sarebbe un salasso per la bolletta della luce);
- Evitare di stendere i panni nelle camere da letto, in bagno, in cucina e nelle zone giorno.
Se proprio non riusciamo per motivi di spazio o per impossibilità economica nell’affrontare l’acquisto di una asciugatrice, possiamo ritagliare un angolo da adibire a lavanderia. Una cantina andrebbe bene, comunque uno spazio che sia separato dalle aree più frequentate.
Se non abbiamo alternativa che tenere lo stendino in casa, dovremmo sempre areare la casa nelle ore più calde della giornata, dotare le stanze di un deumidificatore, eliminare e prevenire muffe e infiltrazioni.