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Il progetto del primo bunker village in Italia ha riacceso i riflettori su questi sistemi di fortificazioni militari di tipo difensivo e abitativo. L’iniziativa parte da Brione, a Brescia, e rappresenta una novità nel panorama abitativo italiano.
Il villaggio ospiterà dei rifugi antiatomici innovativi, una vera e propria città sotterranea con tutto il necessario per sopravvivere agli effetti di un ipotetico attacco nucleare. Scopriamo com’è fatto, chi potrà andarci, e cosa cambia rispetto ai tradizionali bunker di difesa da bombardamenti di guerra.
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Che cos’è un bunker antiatomico
I rifugi antiatomici non sono una novità, soprattutto per chi ha vissuto le tensioni internazionali durante la Guerra Fredda. Questi edifici sotterranei sono una soluzione abitativa per evitare la contaminazione da radiazioni nucleari in caso di attacco.
Il progetto partito dal territorio bresciano, si pone invece come primo villaggio di bunker in Italia. Una novità nel panorama abitativo italiano, ideate per porre l’accento sulla sicurezza e sulla protezione in un contesto di crescente di incertezza geopolitica.
Come è fatto il bunker village di Brescia
Tecnocasa è stata incaricata a occuparsi della vendita di queste proprietà all’interno del futuro villaggio antiatomico. Ma come sarà fatto di preciso? E quanto costerà un singolo rifugio?
Il bunker village di Brescia sarà composto da 8 rifugi antiatomici, ciascuno dei quali presenterà le seguenti caratteristiche:
- grande 40 metri quadrati calpestabili (più o meno come un monolocale);
- potrà ospitare fino a 5 persone;
- dotato di impianto di filtraggio dell’aria, per rendere l’ambiente abitabile anche in situazioni di emergenza;
- pareti in cemento armato, dello spessore di 60 centimetri;
- porte blindate anti-esplosione in acciaio e cemento armato, pesanti 1.000 chilogrammi.
Quanto costa un rifugio antiatomico
Nel futuro village bunker del bresciano ciascun rifugio partirà da un prezzo base di 180mila euro. L’interesse è già palpabile, con le prime chiamate già registrate da parte di potenziali acquirenti. Ma una delle caratteristiche principali che rendono questa soluzione già appetibile è nel sistema innovativo di costruzione e progettazione, e nella profondità.
Infatti, il villaggio sarà scavato a una profondità di 5 metri, più dei 2 metri sotto i quali si nasconde gran parte dei bunker già realizzati nel mondo.
Come deve essere un bunker antiatomico: i requisiti imposti dalla NATO
I bunker antiatomici moderni devono rispettare rigorosi criteri di sicurezza, imposti dalla NATO, il patto Atlantico del quale fa parte l’Italia, per garantire la protezione durante attacchi nucleari. Questi requisiti includono i seguenti fattori:
- resistenza strutturale;
- sistemi di filtraggio dell’aria;
- autonomia logistica per garantire la sopravvivenza degli occupanti.
Quanti sono i bunker antiatomici in Italia?
L’iniziativa di Brione rappresenta per ora un caso isolato in Lombardia, e segna un importante passo verso la promozione di soluzioni abitative sicure e innovative per il futuro, e in casi di estrema emergenza.
Ma anche nel resto d’Italia, la presenza di bunker antiatomici è limitata, a differenza della vicina Svizzera, che ha adottato una politica più ampia di protezione civile, con la costruzione di oltre 370 mila bunker antiatomici, in grado di ospitare l’intera popolazione in caso di emergenza.
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Chi potrà vivere nel bunker village di Brescia?
Tra i bunker in Italia ce ne sono alcuni, attualmente non abitabili e non visitabili come quello di Affi, Verona, che ha attirato l’attenzione quale sito più visitato delle “Giornate di Primavera” del Fai. Questo rifugio, costruito durante la Guerra Fredda, è stato progettato per ospitare il comando Nato e rappresenta un’importante testimonianza storica del passato.
Invece, il villaggio-bunker ideato a Brescia potrà ospitare civili, e non solo addetti ai lavori e militari. Quindi, un centro abitato e abitabile sotterraneo a tutti gli effetti. L’iniziativa si pone come progetto innovativo che potrebbe fare da apripista a future soluzioni abitative in situazioni a rischio o di emergenza.