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Le case e gli ambienti chiusi influenzano la salute e il benessere di chi li abita.
Diversi studi del Ministero della Salute e del Gruppo di studio nazionale Inquinamento indoor hanno più volte lanciato l’allerta, soprattutto per i bambini, i più esposti alle malattie croniche, poiché trascorrono circa il 90% del loro tempo nell’ambiente domestico.
Oltre alle esposizioni di monossido, fumi e cattivi odori, anche il riscaldamento acceso d’inverno può costituire un fattore di rischio.
Per questo, è importante che – oltre alla regolazione degli impianti – vi sia anche un deumidificatore adeguato per equilibrare il tasso di umidità in casa.
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A cosa serve il deumidificatore?
Questi apparecchi sono indispensabili per umidificare l’aria, oltre che per rendere efficiente la diffusione del calore, evitando sprechi e problemi causati dall’aria troppo secca o troppo umida.
I caloriferi accessi a temperatura troppo alta possono asciugare l’aria, causando disturbi di secchezza oculare e fastidi a naso e gola.
Invece, un’aria troppa umidità facilita il proliferare di muffe e batteri nocivi per bambini e anziani, più esposti a patologie respiratorie e dolori muscolari.
Qual è l’umidità ideale in casa?
Un decreto del Presidente della Repubblica del 2013 ha fissato i criteri generali anche riguardo le condizioni microclimatiche ottimali in ambienti domestici o al chiuso. La temperatura e l’umidità ideali in casa dipendono dalla stagione:
- Inverno, 19-22 gradi con 40/50% di umidità e velocità dell’aria di 0,01-0,1 m/s.
- Estate, 24-26 gradi con 50-60% di umidità e 0,1-0,2 m/s.
Il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale non dovrebbe superare i 20 gradi (+2 gradi di tolleranza). Quello estivo non deve essere minore di 26 gradi (-2 gradi di tolleranza).
Come scegliere il deumidificatore per la casa?
Se ci accontentiamo del classico umidificatore in ceramica da agganciare direttamente ai singoli termosifoni dobbiamo prestare massima attenzione affinché siano regolarmente puliti e riempiti di acqua.
Per assicurare un’aria salubre e proteggere le pareti, dovremmo igienizzare anche i caloriferi.
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In commercio, sono disponibili anche apparecchi mobili o più sofisticati. Oppure potremmo installarne uno in coppia con il condizionatore.
In tal caso, prima di acquistarlo, dovremmo consultare il rivenditore e considerare alcune variabili importanti, quali:
- Le dimensioni della casa
- Il consumo del deumidificatore
- Il rumore che emana l’apparecchio
- La capienza dell’acqua
- Il lavaggio dei filtri (importante per la qualità dell’aria)
Mai esagerare con i diffusori di essenze
In tutti i casi possiamo utilizzare il deumidificatore per termosifoni anche come diffusore di essenze, scegliendo possibilmente oli essenziali naturali, senza esagerare nel dosaggio e nella frequenza, ricordando sempre di far arieggiare le stanze quando il riscaldamento è spento o quando utilizziamo i fornelli.
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Quali danni provoca l’aria troppo secca?
Un microclima domestico troppo secco, con caloriferi troppo alti e accesi per molto tempo, o riscaldamenti nocivi e a legna possono provocare:
- danni ai mobili in legno (ad esempio crepe nelle sedie e nei tavoli);
- danni alle pareti, a intonaci e vernici;
- deformazione dei pavimenti in legno e di infissi;
- pelle secca e pruriginosa;
- labbra spaccate;
- capelli aridi;
- problemi respiratori;
- mal di testa;
- problemi sinusali come congestione, allergie e starnuti;
- irritazione agli occhi.