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Milano è una città molto attrattiva e, per questo, il mercato immobiliare è in continua salita ma questo sta creando un allontanamento sempre più consistente della classe media dalla metropoli e, nelle case popolari delle periferie, un incremento della condizione di estremo bisogno.
Tra un decennio appena, nel tessuto sociale di Milano potrebbero svilupparsi situazioni di tensione: infatti, con giovani e classe media che si allontanano perché non riescono a trovare o mantenere una casa a costi accessibili, si potrebbe assistere a una polarizzazione tra livelli di ricchezza elevati e gravi povertà.
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Quali soluzioni per invertire la rotta del mercato immobiliare di Milano?
Secondo l’assessore Maran, l’unica possibilità a disposizione è quella di discutere realmente delle problematiche del sistema dell’abitare e provare a impostare soluzioni.
Occorre infatti considerare il tema casa a 360 gradi, non solo dalla prospettiva delle case popolari. Questo in quanto il mercato privato è molto aggressivo e non si sta auto-regolando, determinando l’allontanamento della classe media dalla città. Milano continua ad essere molto attrattiva per le opportunità di occupazione, a cui però non corrisponde una adeguata possibilità di sistemazione.
Infatti, salgono i valori immobiliari, ma non i salari, e questo tema va affrontato lavorando su entrambi i fronti.
Si potrebbe prendere esempio da molti Paesi europei che già hanno forme di regolazione e governo del mercato privato, per esempio con misure di sostegno all’affitto, cosa che in Italia non esiste se non per gli alloggi popolari.
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Il problema delle case vuote che non si riesce a ristrutturare
Maran osserva anche che il sistema è in perdita sia per le case assegnate, sia per quelle vuote che sono infruttifere, ma possono rappresentare una soluzione abitativa per quella fascia di popolazione esclusa dalle case popolari e che non trova soluzioni nel mercato.
Da qui si è partiti con il progetto “casa ai lavoratori”: si è cominciato con 300 alloggi, e l’ipotesi è arrivare a 2 mila.
Sono coinvolti appartamenti che escono dal sistema Erp, per i quali il lavoratore si fa carico della ristrutturazione con un finanziamento e beneficiando delle detrazioni Irpef, ma ottenendo un contratto d’affitto ridotto a canone concordato e a lungo termine.
In quest’ottica saranno coinvolti anche soggetti intermedi per gestire progetti specifici, come cooperative, aziende, fondazioni. In questo modo, si riducono le case popolari e si agisce su quelle case che, ad oggi, sono vuote e non ristrutturate.
Milano ed il suo hinterland
Un altro punto riguarda i confini comunali: esistono infatti prolungamenti delle metropolitane che valicano quei confini e la scala con la quale si ragiona è sempre più verso la città metropolitana.
Si potrebbe quindi estendere le graduatorie che ad oggi sono ancora ancorate alla prospettiva comunale.