Indice dei contenuti
Sebbene il canone di locazione venga concordato da contratto tra inquilino e proprietario di casa, anch’esso subisce gli effetti dell’inflazione e, di conseguenza, può aumentare in base all’adeguamento ISTAT.
Vediamo come calcolare l’aumento, a seconda della tipologia di contratto.
Che cos’è l’adeguamento ISTAT
Tra i compiti dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) c’è calcolare il costo della vita in Italia: per farlo, monitora le variazioni di prezzo di beni e servizi rispetto ai periodi precedenti, considerando l’arco temporale di un mese, di un anno e di due anni.
Questi dati costituiscono la base per calcolare l’adeguamento monetario, ovvero il meccanismo di rivalutazione su base annua del costo della vita, che consente di aggiornare i prezzi di beni e servizi per renderli attuali.
Leggi anche: SPESE CASA: 2,5 MILIONI DI FAMIGLIA IN DIFFICOLTÀ. COSA SAPERE DEL REPORT ISTAT
Adeguamento ISTAT del canone di locazione: come calcolarlo?
Anche il contratto di locazione, sebbene stabilito dal contratto di affitto, va adeguato annualmente al costo della vita: tuttavia, questo procedimento si applica solo ad alcuni contratti e varia di tipologia in tipologia.
Ecco come funziona:
- Nel contratto a canone libero (4+4) l’adeguamento viene calcolato applicando il 100% dell’indice ISTAT. Può essere concordato tra proprietario e inquilino scegliendo tra due modalità: automatica, se il contratto stabilisce che il proprietario possa beneficiare dell’adeguamento ISTAT senza doverlo richiedere all’inquilino; a richiesta, se il contratto di locazione non prevede l’adeguamento ISTAT automatico e il proprietario è tenuto a richiederlo di anno in anno. Nel caso se ne dimenticasse, l’inquilino non è tenuto a pagare gli arretrati.
- Nel contratto a canone concordato (3+2) l’adeguamento del canone non può superare il 75% dell’indice ISTAT. In questo caso, l’inquilino è tenuto a pagare l’adeguamento del canone solo se richiesto dal proprietario.
- In caso di cedolare secca non è previsto alcun adeguamento del canone di locazione, quindi il prezzo stabilito sul contratto rimarrà sempre uguale fino alla fine.
Per tutti questi contratti, l’adeguamento ISTAT si calcola sulla base dell’indice FOI, ovvero dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, che viene pubblicato mensilmente sulla Gazzetta Ufficiale.
Questo indice viene associato ai dati monitorati dall’ISTAT nel corso dell’anno e permette di ritoccare i prezzi dei canoni d’affitto.