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L’edilizia popolare rappresenta un tentativo di risolvere il problema dell’alloggio per coloro che non possono permettersi case sul mercato libero. Tuttavia, sorge spontanea una domanda cruciale: chi ha il diritto di avere una casa popolare? Esploriamo dunque il funzionamento delle graduatorie per le case popolari e quali sono i requisiti per accedere all’edilizia popolare.
Case popolari: cosa sono?
Le case popolari rappresentano un fondamentale strumento di assistenza per coloro che si trovano in situazioni di necessità abitativa. Costruite dallo Stato con l’obiettivo di fornire un tetto a chi si trova in condizioni di svantaggio economico, queste abitazioni costituiscono una risorsa preziosa per garantire il diritto fondamentale all’alloggio.
È importante sottolineare che, nonostante la loro natura pubblica, l’assegnazione delle case popolari non avviene a titolo gratuito. Infatti, i beneficiari sono tenuti a versare un canone di locazione, il cui importo è notevolmente inferiore rispetto a quello del mercato immobiliare, e viene determinato in base al reddito del nucleo familiare. Questo canone agevolato consente anche a coloro che si trovano in situazioni di povertà estrema di accedere a una casa.
La gestione di queste risorse abitative è affidata agli istituti autonomi case popolari, enti presenti a livello provinciale, i quali si occupano di assegnare le case tramite bandi e graduatorie. Questi enti, operando a livello locale, hanno il compito di garantire una distribuzione equa delle risorse abitative, rispettando le necessità e le condizioni dei richiedenti. Ma come funzionano le graduatorie e chi ha il diritto ad avere una casa popolare?
Come funzionano le graduatorie per le case popolari?
Le procedure per l’assegnazione delle case popolari avvengono attraverso un bando pubblico. Per partecipare, è necessario compilare un’apposita domanda, da presentare al comune, provincia o regione di residenza, a seconda dell’ente che emette il bando. Questa domanda deve includere tutti i dati richiesti per l’inserimento nella graduatoria di assegnazione.
Successivamente, quando si rendono disponibili nuovi alloggi o quando quelli esistenti vengono liberati, l’ente competente procede all’assegnazione in base al diritto. Chi desidera partecipare deve soddisfare i requisiti espressi nel bando e presentare documenti aggiuntivi, tra cui l‘ISEE-ERP, una copia del documento d’identità e una marca da bollo.
Gli aspiranti inoltre devono rispondere a determinati criteri per essere inclusi nelle graduatorie. Le case popolari sono destinate a individui o famiglie con reddito insufficiente o inferiore ai limiti stabiliti dalla legge, nonché a disabili, genitori single con figli a carico e cittadini italiani senza fissa dimora.
È fondamentale esaminare attentamente i dettagli dei bandi di assegnazione pubblicati periodicamente dai vari comuni e regioni, in particolare i requisiti per la partecipazione, che spesso includono non essere proprietari di altre abitazioni adeguate, non aver subito sfratti o occupazioni abusive di case popolari negli ultimi cinque anni e avere residenza nel comune di riferimento.
Non è necessario essere cittadini italiani, poiché i bandi sono aperti a tutti i soggetti regolarmente presenti nel paese. Inoltre, per ottenere una casa popolare, è essenziale presentare l’ISEE-ERP, che rappresenta l’indicatore della situazione economica equivalente per l’Edilizia Residenziale Pubblica.
Quanto deve essere il reddito per avere diritto a una casa popolare?
Come abbiamo visto, dunque, per accedere alle graduatorie che permettono l’assegnazione di una casa popolare, è necessario rispondere a diversi requisiti, tra cui anche il reddito.
Per poter accedere alla graduatoria per una casa popolare, oggi una famiglia deve presentare un ISEE-ERP complessivo basso: in media, con differenze da regioni e province, il reddito non dovrebbe essere superiore a circa 20.000 euro.
Questo indicatore rappresenta un criterio cruciale per determinare l’ammissibilità delle famiglie alle risorse abitative pubbliche. Un ISEE-ERP al di sotto di questa soglia è considerato fondamentale per garantire l’accesso alle case popolari a coloro che si trovano in situazioni di maggiore svantaggio economico, assicurando che le risorse siano allocate alle persone e alle famiglie che ne hanno più bisogno.
Quanto si paga per una casa popolare?
Il costo complessivo per abitare in una casa popolare dipende da vari fattori, inclusi i costi accessori e le utenze. Secondo un’analisi del 2022 di InfoData, il Data Blog del Sole 24 ORE, una famiglia spende, in media, circa 650 euro all’anno per le spese accessorie, che possono salire a 900 euro se l’edificio è dotato di ascensore. Le utenze come riscaldamento e acqua ammontano a circa 1800 euro annui, mentre l’elettricità aggiunge circa 400 euro all’anno. Questo porta il totale delle spese annuali a oscillare tra i 2800 e i 3100 euro.
A queste cifre vanno aggiunti gli importi dell’affitto, che variano notevolmente in base al titolo di godimento e al tipo di proprietà. Per gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), il canone di locazione è disciplinato da ciascuna regione e viene calcolato in base ai redditi del nucleo familiare, determinati dall’ISEE.