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La stabilizzazione dei fiori consiste nel sostituire la linfa circolante nei fiori con altri liquidi dal potere conservante. Lo scopo è quello di conservare l’aspetto vitale del fiore, anche quando viene separato dalla radice ed appassisce.
Questo processo da vita a un fiore perfetto tanto da sembrare finto. Sono sottoposti a questo tipo di trattamento, infatti, solo i fiori al giusto grado di apertura e in ottime condizioni.
Quelli più adatti alla stabilizzazione sono le rose, ma anche le orchidee, le ortensie o l’iris.
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Come stabilizzare le rose
Le rose vanno raccolte quando la corolla è aperta, ma non del tutto, ed ha una forma compatta e definita. Il momento migliore per raccoglierle è quando sono asciutte, dopo aver perso l’umidità della notte. Dopo averle pulite, lasciarle a bagno in acqua e sale per un giorno intero.
Successivamente, si può procedere al taglio dello stelo, recidendolo nel punto d’inserzione sul ramo. La parte finale dello stelo, quella che resterà a bagno, deve essere poi schiacciata e immersa in una soluzione composta per due parti da acqua e una di glicerina. Si consiglia di effettuare il processo in un vaso.
Dopo sette giorni, sarà possibile rimuovere la rosa dal vaso e asciugare lo stelo. Dopo qualche giorno, tagliare lo stelo e confezionare il fiore.
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Come mantenere un fiore stabilizzato
Mantenere un fiore stabilizzato è facile, basta che stia lontano dal sole. La luce forte e diretta, infatti, potrebbe danneggiarlo. Inoltre, è importante che non venga bagnato: l’acqua tende a favorire i processi degenerativi.
Per pulirlo, si può utilizzare un pennello per il trucco o utilizzare un phon con l’aria fredda. È sconsigliato provare a rimuovere la polvere soffiando, dal momento che il respiro ha un tasso di umidità molto elevato che potrebbe danneggiare il fiore.
Con la giusta attenzione, un fiore stabilizzato può durare fino a dieci anni.