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Il patrimonio immobiliare italiano è vetusto e ancora oggi, nonostante le nuove direttive Ue che puntano ad un adeguamento della classe energetica entro il 2033, gran parte degli immobili oggetto di compravendite sono in Classe energetica G.
Lo ha stimato lo studio condotto dall’Ufficio Studi Tecnocasa che ha sottolineato che il patrimonio è vecchio e il nuovo costruito è sottodimensionato rispetto alla domanda.
Compravendite in relazione alla Classe energetica
Restando alla puntuale analisi condotta dall’Ufficio Studi Tecnocasa sulle compravendite realizzate nel 2022 il dato che emerge è il seguente:
- il 58% delle trattative immobiliari ancora oggi ha per oggetto un immobile in Classe G;
- 13.7% sono compravendite di immobili in Classe F;
- il 14.6% sono compravendite di immobili in Classe A (in aumento grazie agli effetti ottenuti dalle riqualificazioni energetiche in Superbonus 110%);
- il 2.6% hanno come oggetto immobili in Classe B.
Le abitazioni in Classe A e Classe B sono fondamentalmente le nuove costruzioni che in rapporto al patrimonio esistente rappresentano solo una percentuale minima, che peraltro è diminuita del 3,7% durante il secondo semestre 2022, come riferito dall’Agenzia delle Entrate.
Crescono invece le abitazioni in Classe F: in pratica gli immobili che hanno guadagnato due classi energetiche grazie al rifacimento con Superbonus 110.
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Locazioni di immobili e classe energetica
Non cambia il quadro fotografato dallo studio di Tecnocasa in merito alla classe energetica degli immobili in locazione. Il patrimonio residenziale è ancora in gran parte in Classe G, quindi la meno efficiente, la più energivora.
- Sono gli immobili in Classe G quelli più interessati dalla locazione con il 54.6%.
- Le abitazioni in Classe A hanno costituiscono una percentuale di appena il 2.3%.
Non poteva che essere così, visto che il patrimonio residenziale è vecchio ed energivoro, e le abitazioni in Classe A sono solitamente immobili residenziali appena costruiti che raramente vengono ceduti in locazione. Il loro prezzo è poi decisamente elevato.
Il nuovo trend “Casa Green”
La direttiva europea Casa Green vuole accelera i tempi di riqualificazione energetica per il patrimonio immobiliare. Ricordiamo che è richiesto:
- adeguamento alla Classe energetica E entro il 2030;
- adeguamento alla Classe D entro il 2033.
Può sembrare un obiettivo lontano, ma il mercato immobiliare italiano inizia a percepire i primi effetti della futura direttiva e la richiesta di case green aumenta.
Lo ha sottolineato Dario Castiglia, Ceo e founder di Remax Italia:
“Chi deve comprare casa sta già manifestando una maggiore attenzione alle prestazioni energetiche. Questo perché, tendenzialmente, l’acquisto di un immobile nasce da un progetto a medio/lungo termine e quindi per questi soggetti il 2033 è già oggi. La domanda si sta già orientando verso case più efficienti, che possano garantire da subito un risparmio nell’economia familiare e assicurare una rivalutazione nel tempo, considerando che gli edifici non conformi non potranno essere né venduti né affittati. Da qui emerge una sempre maggiore sensibilizzazione verso la valutazione di fonti energetiche alternative, come impianti fotovoltaici e pannelli solari, che registrano un interesse crescente al di là della normativa. Pare dunque evidente che, al di là delle decisioni politiche e a prescindere dalla Direttiva Ue, il mercato sia ormai orientato verso soluzioni abitative sempre più green”.