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Nel centro di Milano esistono degli edifici che presentano una particolarità: in corrispondenza del portone d’ingresso sono dotati di due numeri, uno dei quali composto da tre o persino da quattro cifre.
Si potrebbe pensare che i due numeri siano uno quello del civico e l’altro relativo alla data di costruzione del palazzo. Ma è davvero così? La risposta è no. Scopriamo di più.
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Che cos’è il doppio numero di alcuni palazzi di Milano
Come accennato, a Milano, nelle zone più centrali, vi sono alcuni palazzi che presentano sul portone due differenti numeri. Anche se può sembrare strano, si tratta di due numeri civici.
Uno dei due, naturalmente, corrisponde al numero civico attualmente valido e in uso per identificare un immobile. L’altro, invece, è un vecchio numero civico che è rimasto segnato nonostante i cambiamenti dell’urbanistica, la diversa denominazione delle strade e l’evoluzione della città.
Come venivano assegnati i numeri civici sotto gli Austriaci
Gli antichi numeri sono quelli assegnati ai palazzi durante la dominazione austriaca. Tale numerazione è anche definita teresiana, in quanto fu istituita nella seconda metà del Settecento, al tempo di Maria Teresa d’Austria e di suo figlio, nonché suo successore Giuseppe II.
Proprio quest’ultimo incaricò il marchese Ferdinando Cusani, ciambellano imperiale dal 1758 e giudice delle strade dal 1785, di regolamentare le vie della città. Il marchese fece collocare i nomi delle vie a ogni angolo e, appunto, assegnò i numeri civici.
La numerazione, in modo completamente diverso dai criteri attuali, procedeva a spirale, dal centro verso l’esterno e verso la fine della città, allora identificata nel tracciato nelle Mura Spagnole: il numero 1 corrispondeva a Palazzo Reale.
A partire dal 1830 accanto al numero civico era stata aggiunta una vocale per identificare meglio gli edifici, anche perché essi erano aumentati con l’espandersi della città. Questo sistema non funzionò, generando anzi confusione, e dopo l’Unità d’Italia venne adottata la numerazione attuale.
Quali sono gli edifici milanesi che hanno un doppio numero
Ecco alcuni esempi di numeri civici teresiani:
- la famosa Casa degli Omenoni, sita in via Omenoni 3, reca il numero 1722, che spesso è scambiato per data di costruzione, cosa non vera anche perché l’edificio risale al 1565;
- Palazzo Durini, situato in via Durini 24, reca il numero 432;
- in via Sant’Andrea, sono diversi i civici che riportano il doppio numero, cioè gli attuali 8 (sopra il portone c’è il numero 828), 19 (808), 21 (406);
- in via Borgospesso 18 è segnato il numero 1307;
- in via Bigli 11 è riportato il vecchio 1236.