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Sabato 18 maggio 2024 viene celebrata la Giornata internazionale dei musei: un evento, coordinato dal Consiglio internazionale dei musei (ICOM), che si tiene ogni anno dal 1977. L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, “è avere consapevolezza del fatto che i musei sono un importante mezzo di scambio culturale, arricchimento delle culture e sviluppo di comprensione reciproca, cooperazione e pace fra i popoli”.
Dunque, perché non celebrare questa importante ricorrenza visitando una mostra di design? Ecco qualche proposta.
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Triennale di Milano
Imperdibile, alla Triennale di Milano, l’appuntamento con la mostra “Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini”: un’ampia retrospettiva sull’opera dell’architetto, designer, artista, critico e direttore di riviste Alessandro Mendini (1931-2019), nome che ha segnato il pensiero e il costume del vecchio secolo e del nuovo millennio.
Emblematico il titolo, che riprende uno dei suoi più noti autoritratti e vuole sottolinearne la complessità della figura all’interno della scena del design, dell’architettura e dell’arte internazionale. In esposizione, per costruire il racconto, ci sono oltre quattrocento opere. Prodotta con Fondation Cartier pour l’art contemporain, la mostra è in calendario nel museo milanese fino al 13 ottobre 2024.
Adi Design Museum di Milano
“The Origin of Simplicity. 20 Visions of Japanese Design” è la mostra, in calendario all’ADI Museum di Milano – a cura di Rossella Menegazzo, con progetto di allestimento e progetto grafico di Kenya Hara – dedicata al design giapponese.
In un percorso concepito come una foresta in cui passeggiare, i visitatori fanno un viaggio nel design nipponico attraverso 150 opere, molte mai presentate prima in Italia, progettate dai nomi più rappresentativi del design moderno e contemporaneo e da esponenti delle ultime generazioni.
Tra forme essenziali, cura estrema dei particolari, tradizione coniugata a ricerca tecnologica e ingegneristica, nuovi materiali e riciclo di quelli di scarto. Fino al 9 giugno 2024.
Maxxi di Roma
Sono rimasti pochissimi giorni per visitare, al Maxxi di Roma, la mostra “Aalto – Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto”. Un’esposizione, con curatela e progetto di allestimento dello studio Space Caviar, che racconta la progettualità dello studio Aalto, fondato in Finlandia nel 1923 da Alvar Aalto, una delle menti più creative del ventesimo secolo, e profondamente influenzato anche dalle sue due mogli: Aino Marsio, prima moglie, ed Elissa Mäkiniemi, la seconda, sposata dopo la prematura scomparsa di Aino.
Entrambe architette, sono state cruciali per lo studio e la mostra del Maxxi lo mostra benissimo. Al centro del racconto, come suggerisce il titolo, anche la dimensione umana dei loro progetti.