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È il tema che attira le attenzioni di tutti e che fa notizia in ogni settore, dall’arte alla tecnologia, senza tralasciare appunto il mondo immobiliare. Il metaverso, dimensione sospesa tra l’oggi e un futuro che pare molto vicino, è qualcosa ancora ammantato di una patina di mistero.
Ecco perché vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza. E in questo tentativo abbiamo voluto coinvolgere alcuni dei maggiori esperti del settore, raccogliendo il loro punto di vista su quella che potrebbe rivelarsi molto più che una tendenza temporanea.
Che cos’è il metaverso?
Per introdurre il primo di un ciclo più esteso di interventi cerchiamo di fornire un minimo contesto di lettura.
Dare una definizione univoca del concetto di metaverso è complicato. Il termine in realtà esiste da molti anni, ma è tornato alla ribalta con le recenti vicende che hanno visto per protagonista la galassia di Facebook. E con le dichiarate intenzioni del suo fondatore, Mark Zuckerberg, che sullo sviluppo del metaverso impegnerà risorse considerevoli.
Identificare il metaverso con la “semplice” realtà virtuale sarebbe forse semplicistico. In molti lo ritengono una naturale evoluzione di internet, una serie di mondi virtuali, interconnessi tra loro e in cui è possibile agire attraverso avatar digitali. E come qualsiasi mondo ancora da esplorare, ci sono anche spazi da edificare. E vendere.
Il metaverso nel settore immobiliare
Non si tratta solo di semplice sviluppo tecnologico: la declinazione nel metaverso di attività e pratiche reali non sembra tralasciare alcuna industry, tanto meno quella del real estate.
Una sorpresa inaspettata che ci coglie impreparati? Non se si è abituati a rivolgere lo sguardo al futuro, come spiega Marco Speretta, Direttore generale del Gruppo Gabetti.
“Il mercato dell’immobiliare nel metaverso non è una novità che ci coglie di sorpresa, già 15 anni fa Gabetti, sbarcando su Second Life con Gabetti Island, è stato il primo operatore immobiliare italiano a esordire nel mondo virtuale. Ma allora i tempi erano evidentemente prematuri, adesso con la forte digitalizzazione in atto, i potenziali e le prospettive sono ben diversi: lo dimostra il crescente sviluppo sia del mercato degli NFT, dove per esempio opere d’arte vengono pagate anche decine di milioni di euro, sia del metaverso in generale. Un mondo che stiamo seguendo con attenzione per quanto riguarda l’interazione con il real estate”.
“Gli ultimi dati pubblicati sulle compravendite di immobili digitali parlano di circa 500 milioni di dollari nel 2021, valore che è previsto raddoppi entro la fine di quest’anno. Pochi giorni fa un brand di moda ha acquistato all’interno di Decentraland, mondo virtuale di particolare attualità proprio per il real estate, un ampio terreno spendendo in criptovaluta l’equivalente di circa 1,4 milioni di dollari. Così come, di recente, una nota società di investimenti in digital asset ha raccolto finanziamenti per 16 milioni di dollari per comperare edifici e terreni sempre all’interno Decentraland. È anche uscita la notizia che verrà venduta all’asta la prima casa che esiste realmente a Miami, ma anche nel metaverso. Oggi che le transazioni avvengono con valute virtuali – sempre più numerose, d’interesse a livello globale e scambiate sul mercato – non siamo così lontani dalla concretezza che il mattone esprime per definizione” conclude Speretta.