Indice dei contenuti
Fumo? No grazie. L’Italia è da sempre un Paese all’avanguardia nella lotta contro il fumo e nella difesa della salute dei non fumatori. Ma cosa succede all’interno dei condominii? Scopriamolo ripercorrendo le tappe di questo percorso.
La prima legge contro il fumo
Già nel 1975, con la legge n. 584 dell’11 novembre di quell’anno, il governo stabilì il “Divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblico”, impedendo l’accensione di sigarette, sigari e pipe in luoghi quali le corsie degli ospedali, le aule scolastiche, le sale d’attesa delle stazioni, i locali chiusi adibiti a pubblica riunione, i cinema, le sale da ballo.
Niente fumo nei locali della pubblica amministrazione
Venti anni dopo, il 14 dicembre del 1995, è la volta di una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabilisce il “Divieto di fumo in determinati locali della pubblica amministrazione o dei gestori di servizi pubblici”, impedendo così il fumo nei locali destinati al ricevimento del pubblico per l’erogazione di servizi pubblici e utilizzati dalla pubblica amministrazione, dalle aziende pubbliche e dai privati esercenti servizi pubblici.
Leggi Anche: COLONIE FELINE IN CONDOMINIO: COME GESTIRLE? ECCO COSA SAPERE
2003: la legge per la tutela della salute dei non fumatori
La vera svolta si ha però nel 2003: il 16 gennaio di quell’anno la Legge 3 affronta il tema della “tutela della salute dei non fumatori” ed estende il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, inclusi i i luoghi di lavoro privati o chiusi al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, le palestre, i centri sportivi e le aree comuni dei palazzi.
Restano esclusi dal divieto eventuali locali riservati ai fumatori e ambiti strettamente privati quali le abitazioni civili.
Recentemente alcune città, come ad esempio Milano da inizio 2021, hanno proibito l’accensione di sigarette e affini in luoghi all’aperto quali le fermate dei mezzi pubblici, i parchi, i cimiteri e le aree cani.
Il fumo nei condomìnii
Come detto poco fa non è possibile proibire il fumo all’interno delle abitazioni civili, ma come funziona invece negli androni, nei corridoi, nei garage, in tutte le aree comuni di un palazzo? È possibile fumare in questi spazi?
La risposta è chiara ed è assolutamente no. Chi dovesse notare la presenza di condomini irrispettosi può dunque rivolgersi all’amministratore condominiale e fare una segnalazione.
L’amministratore sarà costretto a intervenire, rispettando e facendo rispettare una legge attiva da anni nel nostro Paese.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.