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Intervista a Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it
Rappresentano ‘solo’ il 7% dell’offerta residenziale attualmente disponibile, questo perché siamo un Paese di immobili vecchi, ma com’è cambiato il nuovo?
Abbiamo posto questa domanda a Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it, che ha commentato e approfondito i dati dell’ultima ricerca di Immobiliare.it Insights.
Oggi si trovano più o meno case nuove rispetto al passato?
Lo stock disponibile di annunci in nuova costruzione, in rapporto al totale di tutta l’offerta, è cresciuto del 16% rispetto a cinque anni fa. Unica eccezione il Nord Ovest dove, in confronto al 2017, oggi registriamo un -7%.
A non essere cambiato è l’interesse degli acquirenti verso questo mercato, attualmente in costante crescita. Le ragioni di questo successo sono tanto scontate quanto più che mai vere in questi tempi: risparmio energetico in un momento così critico per i costi che aumentano mese dopo mese, sicurezza dell’investimento che negli anni non si svaluterà alla stessa velocità del vecchio e possibilità di personalizzare interamente l’abitazione per chi vuole comprare per sé.
Quanto costa comprare una casa di nuova costruzione?
Il 13% in più rispetto al 2017: oggi il prezzo al metro quadro è salito a una media nazionale di 2.652 euro, 300 in più in confronto a cinque anni fa. Ma non è un dato che scoraggia l’acquisto. Porto l’esempio di Milano, dove dei 130 cantieri attualmente in commercializzazione il 70% è già stato venduto.
Chi compra il nuovo per sé o per investimento sa che negli anni a venire il costo extra rispetto alla media di mercato sarà ammortizzato o da un importante risparmio in bolletta, grazie a una classe energetica nettamente più alta, o per una minore svalutazione e facilità di reddito garantita.
A proposito di classe energetica, ci sono dati sul tema?
Più del 70% delle nuove costruzioni in vendita in Italia è in classe A o superiore, più del doppio rispetto a cinque anni fa. Solo il 20% risulta in classe media ed è un dato dimezzato in confronto al 2017.
Costruire immobili green oggi è un vantaggio non solo perché si attraggono più facilmente acquirenti, diventati estremamente sensibili al tema, ma anche perché si garantisce loro una maggiore accessibilità al credito.
Banche e istituti di credito hanno iniziato a valutare molto positivamente gli immobili green che potenzialmente potrebbero entrare nei loro portafogli e per questo, quando si parla di classi energetiche elevate, sono molto più predisposti ad accendere mutui e prestiti.
Rispetto alle metrature, come sono cambiati i profili dei cantieri?
Abbiamo spazi esterni ampi rispetto alla casa e al contrario quelli interni si riducono. Guardando alla media totale delle nuove costruzioni in vendita parliamo di una diminuzione di superficie calpestabile pari al 12%, passando da 133 a 117 metri quadri.
Questo però non vuol dire che abbiamo case con spazi vitali ridotti perché ad essere stati ‘tagliati’ sono quelli accessori, vale a dire ripostigli, corridoi o angoli ciechi che non potevano essere sfruttati in alcun modo. In meno spazio gli architetti di oggi costruiscono case più funzionali di quelle che in passato erano molto più ampie.
La cosa interessante è che però, rispetto al 2017, è cresciuta la percentuale di annunci relativi a quadrilocali e pentavani, rispettivamente del 37,8% e del 24,4%. Questo fenomeno è interessante perché racconta le nuove logiche dei costruttori: si è diffusa l’abitudine di costruire a moduli.
Questo vuol dire che se in un piano vengono previsti su carta quattro bilocali, per fare un esempio, la pianta è già studiata per poter accorpare i due adiacenti e ricavare un quadrilocale unico per chi ne dovesse manifestare l’esigenza.
Un cantiere quindi modulabile sulla base delle richieste che arrivano dagli acquirenti.