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Affitto pagato in contanti sì o no? È questo il dilemma che tormenta tantissimi italiani che vivono in un’abitazione con un contratto di locazione.
Come funziona pagare l’affitto in contanti?
La risposta è affermativa, infatti, in base al decreto Milleproroghe, convertito poi nella Legge 15 del 25 febbraio 2022, il limite per i pagamenti tracciabili, per i quali è quindi obbligatorio il bonifico o l’assegno o un’altra modalità di pagamento della quale si può mantenere traccia è di 2.000 euro.
È inoltre possibile pagare più mensilità insieme sempre ricorrendo ai contanti purché non si superi la cifra di 2.000 euro.
Non si va quindi ad infrangere alcuna legge tanto più che, in seguito al pagamento del canone di locazione in contanti, il padrone di casa, ovvero il locatore, è obbligato a rilasciare al locatario, ossia l’affittuario, una quietanza di pagamento che ha la funzione di rendere ufficiale l’estinzione del debito.
In essa vanno indicate il mese del pagamento al quale si riferisce e l’anno e va apposta una marca da bollo da 2 euro.
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È possibile pagare l’affitto in contanti se il canone è uguale o maggiore di 2mila euro?
Nei casi in cui l’affitto ammonti ad una cifra maggiore o uguale a 2.000 euro, è necessario procedere al pagamento con una modalità tracciabile, per esempio bonifico, assegno bancario non trasferibile, assegno postale o anche carta prepagata, tipo Poste Pay.
Per chi non rispetta questa legge, è prevista una multa il cui ammontare può essere compreso tra l’1 ed il 40% della cifra che è stata versata ricorrendo a un mezzo illegittimo, ossia il contante. Tale ammenda può essere messa a carico sia del locatore che del locatario.
La situazione non è sempre stata questa, infatti, con legge di stabilità del 2016 il legislatore aveva stabilito una norma che non consentiva in alcun modo il pagamento della locazione in contanti, anche per cifre piccole.
Ciò andò però a scontrarsi con due circostanze ovvero: la mancata attuazione della norma sopra citata e la decisione di prendere come riferimento limite per i pagamenti in contanti la soglia allora valida per legge, ossia una cifra pari a 9.999,99 euro.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.