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Isola è sicuramente un nome suggestivo e curioso quello del quartiere di Milano, noto soprattutto per la sua vita notturna e le numerose botteghe artigiane.
Sebbene faccia pensare al mare, il mare qui non c’è. Eppure un tempo c’era l’acqua, proprio a questo elemento è legato il nome della zona. Scopriamo quindi insieme perché il quartiere Isola di Milano si chiama così.
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Perché il quartiere Isola di Milano si chiama così?
Un tempo venivano chiamate isole alcune aree che si caratterizzavano per la presenza di terreni agricoli che venivano irrigati e di cascine. L’acqua non era quindi quella del mare, bensì l’acqua dolce utilizzata per bagnare i campi coltivati.
Le cascine emergevano da questo “mare agricolo” come delle vere e proprie isole e non solo: lo stesso effetto si aveva con raggruppamenti di campi delimitati da corsi d’acqua che, per questo, ricordavamo delle isole.
Più nello specifico, il quartiere di Isola sorge su quello che un tempo era un terreno agricolo, sul quale, a partire dall’Ottocento, si sono iniziate a costruire case e cascine. In questa parte della città non mancava e non manca tuttora l’acqua: vi scorrono il Seveso, il naviglio della Martesana (anche noto come Naviglio Piccolo, in contrapposizione al Naviglio Grande di zona Navigli), il cavo Redefossi, un canale artificiale che nasce dalle acque della Martesana e alcuni fontanili (sorgenti di acqua dolce di origine naturale).
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L’altra origine del nome Isola
Un’altra versione vuole che il quartiere si chiami Isola per via dell’isolamento che lo caratterizzò a seguito della realizzazione della ferrovia. Questa zona si sviluppò per lo più fra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento e nel 1865, proprio a causa della costruzione della ferrovia, il quartiere si ritrovò separato, isolato, dal resto della città.
Basti pensare che prima della realizzazione della stazione e dei binari, corso Como e via Borsieri (che includeva anche l’attuale via Thaon di Revel) costituivano una sola strada in direzione di Como.