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La fiamma del fornello a gas viene spesso riportata sul logo delle aziende come simbolo grafico stilizzato con l’interno o il contorno di colore blu. Il gas viene comunemente associato a questo colore, motivo per cui il diffuso cambiamento di tonalità della fiamma durante l’accensione del fornello, ha generato negli anni alcune fake news o interpretazioni errate. Vediamo perché a volte il fuoco a gas cambia colore.
Perché la fiamma del fornello è blu?
I fornelli delle cucine più tradizionali, o dei ristoranti, sono alimentati nella maggior parte dei casi a metano o GPL (Gas di petrolio liquefatto). Il GPL, come suggerisce l’acronimo stesso, è una miscela di idrocarburi derivati dal petrolio, con principali “ingredienti” a base di gas propano in forma liquida e butano. Il metano è invece un gas volatile estratto direttamente dai pozzi naturali.
Il colore della fiamma di solito è tendente al blu. Ma come mai la fiamma tende verso questo colore freddo?
Per rispondere alla domanda bisogna rispolverare qualche appunto di fisica e di chimica. La fiamma è solamente la parte visibile di una combustione. La combustione è una reazione chimica che genera calore e radiazioni elettromagnetiche. Queste onde elettromagnetiche si situano nel campo della luce visibile, diventando fonte di luce. Siccome i gas sono molto caldi, il colore della fiamma vicino al materiale combustibile è tendente al colore blu.
La fiamma rossa o arancione è una truffa?
Da molto tempo circolano bufale e fake news secondo le quali la fiamma del gas tendente al rosso o all’arancione indicherebbe una truffa ai danni dei consumatori. Secondo questa teoria, i distributori di metano si divertirebbero a “diluire” il combustibile con più ossigeno, per aumentare i loro profitti.
Per smentire questa notizia falsa vale la pena visitare il sito dei Vigili del Fuoco, dove viene riportata con precisione la scala dei colori del fuoco con relativa temperatura, molto utile in caso di incendio. Il rosso indica una temperatura di 675 gradi, mentre il bianco e il celeste significano che la temperatura ha superato i 1000 gradi.
La luce della fiamma può essere sottoposta a spettroscopia attraverso lo spettrometro, uno strumento che viene utilizzato nel campo della chimica e della fisica per misurare e studiare uno spettro elettromagnetico. Grazie alla spettroscopia possiamo misurare l’intensità della luce a diverse lunghezze d’onda.
La luce della fiamma e il relativo colore possono rivelare le caratteristiche delle molecole e degli elementi contenuti nel gas.
Il “principio” della fiamma di solito è di colore blu celeste, che è la zona più calda, dove c’è anche più ossigeno. Man mano che i gas si allontanano dalla sorgente di calore, la temperatura diminuisce e le tonalità del colore tendono verso il rosso, l’arancione e il giallo. Infatti, nella frequenza delle radiazioni emesse, la temperatura alta tende verso il blu, mentre quella più bassa vira verso il giallo e il rosso, poiché a più basse temperature si manifestano meno radiazioni nel campo del visibile, fino a diventare fumo.
Perché la fiamma diventa rossa o arancione?
Una volta smentita la bufala, resta da capire cosa possa significare una fiamma del gas che diventa più arancione o rossa, anziché tendente al blu. La risposta è proprio nell’ossigeno stesso, diventato oggetto delle fake news.
Il gas trova contatto con l’ossigeno nel tubicino che collega l’ugello al bruciatore, quindi all’origine, quando la fiamma tende al blu ed è più calda. Quando la fiamma del fornello a gas diventa gialla, rossa o arancione significa che la combustione viene ostacolata da impurità, ossia residui di cibo o detersivi ancora presenti negli ugelli e sulle piastre del piano cottura.
Dunque, nessuna truffa, ma come spesso capita, la realtà è più semplice e talvolta faticosa da digerire: in tal caso dobbiamo munirci di spugna, disincrostante, e spazzolare per bene.