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Territorio estremamente ricco di storia e tradizione, il Lazio si distingue come una delle aree dello stivale tra le più ricche di monumenti dall’eccezionale valore culturale. La regione, celebre non solo per la presenza della Città Eterna, Roma, è da sempre impegnata nella conservazione dei beni culturali, attraverso piani di gestione dei siti UNESCO che mirano a proteggere e valorizzare le ricchezze del patrimonio storico-artistico.
L’importanza di una gestione coordinata
I Piani di Gestione dei siti UNESCO nel Lazio sono essenziali per mantenere l’integrità e promuovere il valore universale delle diverse località d’interesse storico. Ogni piano è un documento dettagliato che coordina azioni di conservazione, integra le tecnologie più avanzate e promuove pratiche di turismo sostenibile. Questo approccio, pensato non solo per preservare i siti, garantisce anche che essi contino a svolgere un ruolo vitale per le comunità locali, spesso al centro di eventi culturali e sociali che stimolano l’economia locale.
Siti UNESCO riconosciuti nel Lazio
I siti UNESCO ad oggi riconosciuti sono sei e rappresentano l’eredità storica e artistica della regione. Vediamoli insieme.
Il Sito transfrontaliero del Centro Storico di Roma
Include le proprietà extraterritoriali della Santa Sede e San Paolo fuori le Mura, è un compendio vivente della storia antica e cristiana di Roma. Questo complesso unisce monumenti storici a luoghi di culto ancora attivi, formando il cuore pulsante della capitale.
Villa Adriana
Situata in zona Tivoli, è un capolavoro archeologico che mescola elementi architettonici greci, egizi e romani, creando un paesaggio culturale che, nei secoli, ha ispirato artisti e architetti.
Villa d’Este
Nota per i suoi giardini rinascimentali e le spettacolari fontane, è un magnifico esempio di come arte e natura possano fondersi in un’armonia perfetta, rappresentando uno degli apici dell’architettura paesaggistica.
Le Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia
Offrono una finestra preziosa sulla civiltà etrusca. Questi siti, con le loro tombe dipinte, non solo conservano le testimonianze artistiche e rituali di un popolo antico, ma rivelano anche aspetti della vita quotidiana, delle credenze e delle pratiche culturali degli Etruschi, arricchendo ulteriormente il tessuto culturale del Lazio.
Macchina di Santa Rosa a Viterbo
Inserita nel 2013 nella lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità UNESCO, la Macchina di Santa Rosa a Viterbo è una delle grandi processioni cattoliche che si svolgono in alcune città italiane e che prevedono la presenza di strutture da portare a spalla. A Viterbo la sera del 3 settembre una scultura imponente, alta quasi 30 metri, viene poggiata su un baldacchino e portato a spalla dai facchini, circondati da fedeli e turisti accorsi apposta per l’occasione.
Le Antiche faggete primordiali
La faggeta di Monte Raschio di Oriolo Romano e la faggeta del Monte Cimino a Soriano nel Cimino fanno parte del sito transnazionale Antiche faggete primordiali della Croazia e di altre Regioni d’Europa iscritto all’UNESCO nel 2017.
Nuove candidature e progetti innovativi
Tra le recenti attività di candidatura, spicca la proposta per la Via Appia, denominata Appia Regina Viarum. Questa antica strada romana è un esempio eclatante di come un bene storico possa essere integrato nel paesaggio moderno, fungendo da asse viario e culturale che collega diverse realtà locali ancora ai giorni nostri. I monasteri benedettini, anch’essi in fase di candidatura, offrono un’altra dimensione di questo dialogo tra antico e contemporaneo, mostrando come spazi storici possano essere reinterpretati e valorizzati in chiave moderna.
La candidatura di Civita di Bagnoregio, un borgo che rappresenta un esempio eccezionale di resilienza di una comunità, è un caso studio di come l’architettura e l’urbanistica possano contribuire alla conservazione. La progettazione e la gestione di questo sito hanno creato un ambiente che è allo stesso tempo una destinazione turistica e un esempio di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Il Lazio, attraverso il suo impegno nella gestione dei siti UNESCO, dimostra come la conservazione possa essere un’arte che si fonde con aspetti contemporanei. La regione non solo protegge il suo ricco patrimonio storico, ma lo rende anche protagonista di una narrativa moderna che attrae visitatori da tutto il mondo, promuovendo un turismo responsabile e informato.