Indice dei contenuti
Secondo la Cassazione (10934/2019) il condominio è un soggetto privo di personalità giuridica ma, così come per ogni persona o cittadino, esso deve possedere un codice fiscale in quanto ha una titolarità fiscale. Da ciò nasce l’obbligo di possedere il codice fiscale (dpr. 605/73). Ma è sempre obbligatorio? In quali casi non lo è? Scopriamolo insieme.
Com’è composto il codice fiscale per il condominio
Il codice fiscale relativo al condominio è un codice che comprende undici cifre di cui:
- le prime sette identificano il condominio stesso;
- le tre successive l’ufficio che ne ha disposto il rilascio;
- l’ultima è un numero di controllo.
Come richiederlo
L’Agenzia delle Entrate è l’ente deputato a cui fare richiesta per avere il CF condominiale, proprio come avviene per le persone fisiche. Il modello AA5/6 è il documento da compilare necessario per richiedere il CF e può essere presentato dall’amministratore di condominio o da un delegato del condominio.
Il codice fiscale del condominio è univoco e non può essere né sostituito né modificato. Però, come persona giuridica, il condominio deve essere necessariamente associato all’amministratore di condominio o ad un suo delegato.
Perché il condominio deve avere un codice fiscale? Ecco a cosa serve
Essendo il condominio un soggetto con titolarità fiscale, esso deve necessariamente possedere un codice fiscale.
Il codice fiscale del condominio è necessario, per esempio, per gestire la contabilità nel contesto dell’intestazione delle fatture o per comprare oggetti o beni per il condominio. La presenza di un codice fiscale identificativo del condominio garantisce la riconducibilità e la tracciabilità delle spese. Inoltre, essendo il condominio anche sostituto d’imposta, è tenuto a pagare le ritenute d’acconto per servizi forniti da professionisti come giardinieri, idraulici, operai e manutentori e per l’impresa di pulizie. Anche per queste faccende, il codice fiscale si rende necessario.
Quando è obbligatorio il codice fiscale condominiale?
Chi pensa che il codice fiscale sia necessario solo per condomini con più di otto proprietari si sbaglia! Infatti, il condominio così come parrocchie, associazioni ed enti vari, anche se non hanno al loro attivo importanti attività economiche ai fini IVA, devono obbligatoriamente possedere il codice fiscale.
La confusione deriva dal fatto che, per edifici con meno di nove proprietari, non è necessario avere un amministratore ma, anche per condomini minimi, il codice fiscale è obbligatorio e, nel caso ne fossero sprovvisti, sono soggetti a sanzioni amministrative.
Come richiedere il codice fiscale condominiale se non si ha l’amministratore?
Un condomino delegato dall’assemblea può richiedere il codice fiscale del condominio al posto dell’amministratore. Egli, su mandato dell’assemblea, presenterà la richiesta all’Agenzia delle Entrate come rappresentante del condominio. L’istanza avviene sempre secondo le stesse modalità ma occorre allegare anche il verbale dell’assemblea con la delega a procedere per il rappresentante.
In questo caso, la sede legale sarà l’indirizzo del condominio stesso. La pratica è gratuita, non ci sono costi.
Se l’amministratore di un condominio cambia, allora questo va comunicato all’Agenzia delle Entrate e questo compito spetta al nuovo amministratore. Nel caso egli non provveda, il condominio può andare incontro a sanzioni.