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Anche quest’anno, IKEA ha pubblicato il suo Life at Home Report, l’analisi annuale che racconta le abitudini di vita quotidiana delle persone in giro per il mondo, intesa come “arte dell’abitare”.
Sì, perché vivere una casa non significa solo renderla confortevole ed efficiente dal punto di vista funzionale. Vivere la propria casa vuol dire renderla il più possibile il riflesso della propria personalità, fonte di benessere e di relax, “porto sicuro”.
Ma chi, davvero, riesce a raggiungere questo obiettivo? Quali sono le necessità del singolo, perché arrivi a sentirsi rappresentato dalle mura domestiche? Come trasformare una semplice abitazione nella prosecuzione di se stessi?
A queste domande ha risposto il colosso dell’arredamento svedese, che ha riportato una fotografia puntuale di desideri, necessità e abitudini di 37.000 persone tra India, Giappone, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
Nel Life at Home Report di IKEA la casa parla di noi
Se per il 40% degli intervistati la casa viene vista come un luogo sicuro, campana di vetro che lascia fuori dalla porta le preoccupazioni della vita quotidiana, il 60% delle persone ha ancora problemi a rispecchiarsi nella propria abitazione.
Il trend, naturalmente, è in crescita tra gli affittuari con ridotte possibilità economiche o con il divieto di personalizzazione da parte dei proprietari degli immobili.
In questo caso – racconta IKEA dando voce a chi ha partecipato alla ricerca – ad entrare in gioco sono gli oggetti d’arredo, veicolo di emozioni e ricordi soprattutto per chi vive lontano da casa.
In generale, la necessità di sentirsi rappresentati dalla propria casa deriva dal bisogno di gratificazione e di vivere sensazioni piacevoli una volta varcata la soglia.
A dilagare, soprattutto dopo la pandemia, è la frustrazione. Stare chiusi in casa ha costretto le persone a guardarsi intorno, porsi delle domande, vedere i difetti e cercare di porvi rimedio.
Molti hanno riscoperto la voglia di esprimersi liberamente, a partire da un arredo casalingo che rispecchi al 100% la propria personalità.
Così, la casa si è trasformata da mero luogo fisico a prosecuzione mentale, dove relax e divertimento sono le parole chiave.
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Come trasformare la propria casa con l’interior design
Rendere la casa il più possibile vicino al proprio al modo di vivere, alla propria concezione di vita o alle sfaccettature caratteriali può sembrare complicato, se non si hanno nozioni di interior designer.
Secondo Sietske Gerla, interior designer di IKEA, però, basta seguire semplici regole per iniziare il proprio percorso di personalizzazione.
Il trucco è trovare un file rouge da cui partire, che può essere una palette di colori o una serie di oggetti che ci stanno particolarmente a cuore.
L’esperto, poi, ci porta a porci alcune domande: sono oggetti a noi davvero cari o li abbiamo acquistati seguendo la moda del momento? Una volta trovata la risposta, la strada è tutta in discesa.