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Il problema energetico e del riciclo dei rifiuti è uno dei grandi dilemmi della nostra società, ma recentemente un’azienda italiana potrebbe avere trovato un modo per riciclare l’olio vegetale esausto in combustibile. Vediamo tutti i dettagli.
Cos’è l’olio esausto?
“Olio esausto” è una dicitura che viene utilizzata per definire tutti quegli oli di natura vegetale che sono stati utilizzati per friggere (da semplici fritture casalinghe in padella a friggitorie più importanti) o per conservare alimenti in scatola (come ad esempio il tonno o o altri prodotti sottolio). È un prodotto alimentare di scarto non nocivo per la salute, ma altamente inquinante se sversato nell’ambiente (come ad esempio nello scarico del lavandino).
Smaltimento o riutilizzo?
Da molti anni ormai si parla di corretto smaltimento di olio esausto ed è infatti possibile trovare molte realtà che si occupano di questo processo, ma ultimamente il progetto Life Recoil ha presentato al Festambiente Expo di Milano un piano che prevede il recupero dell’olio esausto al fine di riutilizzarlo come combustibile. Si tratta di un’iniziativa assai importante se si considera che in Italia attualmente vengono prodotte circa 250.000 tonnellate di olio esausto all’anno.
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Life Recoil
Già nel 2011 erano iniziati i lavori del team di Life Recoil, per il progetto vennero scelti due comuni italiani all’interno dei quali il team mise su un sistema di raccolta porta a porta dell’olio esausto. Il progetto fu un successo e ad oggi sono stati raccolti più di 2000 litri di olio vegetale esausto, non sembrano molti, ma hanno evitato di immettere nell’atmosfera circa 125 chili di anidride carbonica.
Le prospettive del progetto
Scopo dell’iniziativa è quella di riconvertire tutto questo materiale in combustibile e i primi risultati sono promettenti, infatti un chilo di olio vegetale (a seguito di una purificazione meccanica) può arrivare a produrre più di 3,5 kWh di energia elettrica e altrettanta termica. Il vero punto di svolta sarebbe tuttavia nelle emissioni, infatti la CO, CO2 e Nox sono inferiori a quelle generate da combustibili tradizionali.