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Per chi non può rinunciare al contatto con la natura durante le vacanze, uno dei consigli che ci sentiamo di dare è quello di sperimentare il cosiddetto apiturismo. Stiamo parlando della nuova tendenza – strettamente europea, con un accento particolarmente marcato proprio in Italia – che sta portando milioni di persone a pianificare viaggi e trasferte con l’obiettivo di conoscere ed esplorare il magico mondo delle api.
Che il loro ruolo sia fondamentale nel garantire e preservare gli equilibri della biodiversità se n’erano accorti già i nostri antenati più lontani nel tempo. Prima ancora dello sviluppo delle civiltà mediterranee (sumeri, babilonesi, fenici, greci), i popoli più antichi del Vecchio Continente cercavano il modo di sfruttare a pieno le infinite possibilità di cui sono dotati questi insetti.
Strada del Miele: quali regioni attraversa
Oggi in Italia sono tantissimi i luoghi in cui è possibile conoscere e scoprire le nuove frontiere della valorizzazione delle api. In particolare, ci sono alcuni villaggi molto speciali che – da Nord a Sud – compongono quella che è stata rinominata come la Strada del Miele. In totale stiamo parlando di 17 località dislocate sul territorio di 12 regioni: un fitto reticolato di municipi in cui il prodotto naturale più dolce per eccellenza è divenuto il tratto tipico dell’identità locale.
Partendo dalla Liguria, le prime tre tappe del nostro viaggio si trovano sulla strada verso la Lunigiana: parliamo di Calice al Cornoviglio (in provincia di La Spezia), Mulazzo e Tresana (Massa-Carrara). Produttori locali, laboratori e boutique d’eccellenza accolgono ogni anno migliaia di turisti alla scoperta delle infinite potenzialità e dei molti effetti benefici del miele.
Tutto quello che c’è da sapere sulla Strada del Miele
Anche in Piemonte esiste una via molto particolare che collega Bra (in provincia di Cuneo) con la vicina Ceresole d’Alba, arrivando fino a Cisterna d’Asti: un tracciato che coniuga la preservazione dell’ecosistema apistico con la volontà di esportare le sue peculiarità in giro per il mondo. Stessa cosa che succede nel paese valdostano di Chatillon, dove negli ultimi decenni è stato realizzato un vero e proprio Museo del Miele.
Tra le varietà di acacia, di castagno di millefiori, si arriva così sul Lago di Garda, dove in quel gioiellino rappresentato da Lazise ogni anno vengono allestiti oltre 2.400 mq di spazio per lo svolgimento della fiera nazionale “I giorni del miele“. Una cosa molto simile a quella che avviene a Zafferana Etnea, vicino a Catania, dove i mieli più pregiati sono quelli di timo, di agrumi e di nespolo. Fermandosi invece nel Centro Italia, guai a non visitare la scuola di apicoltura dell’Etruria Lubriano, splendido borgo medievale i provincia di Viterbo, da dove parte un percorso naturale davvero suggestivo alla scoperta della Valle dei Calanchi.