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Il terremoto a Taiwan del 3 aprile 2024 è stato uno dei più forti degli ultimi 25 anni, ma meno intenso di quello che nel 1999 colpì l’isola. Gli eventi sismici dell’epoca uccisero più di 2.400 persone, mentre nella Taipei dei grattacieli e del nuovo millennio i terremoti incutono meno timore che in passato. Il bilancio delle vittime questa volta si è fermato a decine di persone. I grattacieli più alti hanno oscillato, ma non hanno ceduto. Le aziende che producono i microchip hanno ripreso quasi a pieno regime a poche ore dal sisma. L’immagine dell’edificio inclinato a Hualien è diventata il simbolo dei passi compiuti nel campo delle tecnologie antisismiche.
Intanto, i media di tutto il mondo stanno mostrando una curiosa maxisfera a pendolo che durante le scosse oscillava all’interno dell’iconica torre Taipei 101, tra i grattacieli simbolo del Capodanno, inaugurato nel 2004. Questa enorme palla ha salvato vite umane, ed è frutto dell’ingegneria italiana. Scopriamo di cosa si tratta, e come fanno a reggere alle onde sismiche, edifici alti quasi un chilometro.
Come fanno i grattacieli a resistere ai terremoti?
I grattacieli in Giappone – e in altri Paesi solitamente trascinati da forti ondate sismiche – hanno superato prove incredibili negli ultimi anni. Oscillano, ma non cedono. Perché? La risposta si nasconde tra i laboratori di ingegneria edile. Questi edifici alti e snelli resistono grazie a sistemi di smorzamento all’avanguardia. Infatti, alla base di ogni grattacielo moderno sorge una difesa invisibile contro le scosse sismiche: gli isolatori. Si tratta di dispositivi posizionati tra pilastri e fondamenta, che assorbono l’energia del terremoto isolando l’edificio e proteggendolo dalle vibrazioni dannose.
Per i giganti d’acciaio più alti e complessi, la tecnologia si sta spingendo oltre. È il caso del Taipei 101 di Taiwan, alto più di mezzo chilometro, dotato di smorzatori speciali che controllano le vibrazioni con precisione millimetrica, dissipando l’energia del sisma e garantendo stabilità anche in caso di eventi sismici di forte intensità o raffiche di vento. Nel linguaggio tecnico, il dispositivo installato nel Taipei 101 si chiama “Mass Damper”. Scopriamo di cosa si tratta.
Cos’è un Mass Damper?
“Damper” proviene dall’inglese “damping”, che significa “smorzamento”. Il Mass Damper è il marchingegno che stabilizza edifici alti, contrastando le vibrazioni armoniche, quelle che causano oscillazioni pericolose. Le forze di inerzia agiscono sul Mass Damper in modo opposto a quelle sismiche che sollecitano l’edificio, creando un effetto di controbilanciamento. Per questo viene chiamato anche “assorbitore armonico”.
Può essere in blocco di calcestruzzo, a sfera o a bipendolo, sospeso con molle, talvolta immerso in un liquido o collegato a pendoli. La sua grandezza varia a seconda dell’utilizzo: dai grattacieli più alti alle auto d’epoca come la Citroën 2CV, fino ai cavi dell’alta tensione.
La maxisfera italiana che ha salvato il grattacielo simbolo di Taiwan
Il Taipei 101 è dotato di un Mass Damper di smorzamento a pendolo gigante, collegato all’edificio tramite speciali cavi. Ma prima della forte scossa a Taiwan, molti non sapevano che questa maxisfera è un vero e proprio gioiello di ingegneria italiana. Infatti, è stata progettata e realizzato dalla Fip Mec di Selvazzano Dentro (Padova).
La sfera d’acciaio pesa 660 tonnellate, ha un diametro di 5,5 metri, è formata da 41 dischi ed è posizionata tra l’87esimo e il 92esimo piano del grattacielo, attirando spesso la curiosità di turisti e visitatori.
Il 3 aprile, il Taipei 101 ha oscillato per circa 30 secondi. Durante il terremoto, la maxisfera italiana ha fatto il suo egregio lavoro, tanto che molte persone e lavoratori all’interno del grattacielo non hanno neppure avvertito le scosse più forti.
Oltre alle tecnologie, a Taiwan sono in vigore rigorose normative edilizie che prevedono standard di sicurezza molto elevati per i grattacieli. Le nuove costruzioni devono superare severi test di resistenza sismica e gli edifici esistenti sono sottoposti a regolari controlli e manutenzione.
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