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Un decreto legge del 2022 fissava i limiti della temperature a 19 gradi durante l’inverno, e a 27 in estate. Le indicazioni del Decreto Bollette riguardavano gli edifici pubblici, e furono stabiliti per contrastare gli effetti della crisi energetica. Quei parametri furono stabiliti in base ai criteri di sostenibilità e di salute pubblica. Ma se è vero che fa male vivere in una casa costantemente e per lungo tempo fredda, è altrettanto vero che una casa troppo calda non fa male solo alla bolletta, ma anche alla salute.
Una casa troppo calda non fa male solo alla bolletta ma anche alla salute
Dagli studi sul microclima domestico sappiamo che la temperatura ideale in casa deve aggirarsi in modo costante sui 21 gradi, mentre il tasso di umidità, in inverno non deve mai scendere sotto il 40% o salire sopra il 60%.
Tenere il riscaldamento acceso, “a palla”, e senza umidificatore, nuoce non solo alle tasche, e all’ambiente, ma anche alla salute. Gli esperti pneumologi attribuiscono le cause di alcuni problemi alle vie respiratorie anche agli errori di progettazione, ai materiali utilizzati nella costruzione degli edifici, e alle cattive abitudini legate al controllo dei riscaldamenti. Una casa non coibentata e senza termostato può riscaldarsi troppo.
Una casa troppo calda e troppo umida espone a maggiori rischi i soggetti con patologie come asma e problemi respiratori. L’aria eccessivamente calda fa male alle mucose.
Un tasso di umidità sopra il 60% favorisce la proliferazione di microrganismi, muffe e acari della polvere.
Tenere la temperatura costante sui 19 gradi può migliorare anche il sonno. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), la temperatura ideale per un buon sonno è di 18 gradi.
Cosa fare se la casa è troppo calda
Sono importanti gli interventi per evitare un eccessivo surriscaldamento dell’aria in casa. Altrettanto fondamentali sono le abitudini di vita domestica. Per evitare eccessivo calore e umidità elevata, è necessario:
- Fare la manutenzione periodica degli impianti (soprattutto quelli vecchi o riscaldamenti a legna e a pellet che possono rilasciare la fuliggine prodotta dalla combustione);
- Dotare gli impianti di riscaldamento di termostato preciso;
- Arieggiare gli ambienti, soprattutto nelle ore meno fredde della giornata, per favorire il ricambio d’aria ed eliminare così le sostanze prodotte dalla respirazione, dalla sudorazione, dalle attività domestiche (cucina, doccia, profumatori d’aria, ecc.);
- Tenere la porta del bagno aperta e stendere i panni ad asciugare in casa (può contrastare il fenomeno dell’aria troppo secca);
- Aprire le finestre quando il riscaldamento è spento, per evitare sprechi e formazioni di muffe;
- Spegnere il riscaldamento di notte per migliorare la qualità del sonno;
- Non appoggiare panni e abiti sui termosifoni;
- Migliorare la coibentazione sia interna, che esterna dell’edificio.