Indice dei contenuti
Molto spesso si pensa, in maniera errata, che a dover pagare le conseguenze di un affitto in nero sia solo il proprietario dell’immobile. In realtà, non è così: anche sull’inquilino, infatti, ci possono essere delle ripercussioni fiscali. Andiamo a vedere quali sono, le informazioni da sapere e come tutelarsi al meglio.
Come registrare un contratto di affitto in nero
Proprio come se si trattasse di un regolare contratto di affitto, anche quello in nero può essere “registrato” e, in linea generale, si opta per una delle seguenti opzioni.
- Ci può essere un accordo verbale tra le parti che non implica la stesura di una documentazione scritta;
- il contratto può essere redatto e firmato sia dal proprietario che dall’inquilino senza essere regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate.
È bene specificare che l’affitto in nero può essere totale o parziale. Nel primo caso, non viene per nulla registrato presso l’Agenzia delle Entrate; nel secondo caso sul contratto viene specificato un canone di affitto che è inferiore rispetto a quello che viene corrisposto regolarmente dall’inquilino.
Leggi Anche: BONUS AFFITTO GIOVANI 2022: COME FUNZIONA E I REQUISITI PER RICHIEDERLO
Chi deve registrare il contratto di affitto?
La registrazione del contratto spetta al locatore, che deve provvedere entro 30 giorni dalla stipula del contratto, fornendo una comunicazione documentata nei successivi 60 all’inquilino. Ad ogni modo, l’affitto può essere registrato anche dopo i 30 giorni e, in questo caso, si devono pagare le sanzioni per il ritardo.
Cosa rischia l’inquilino con un contratto di affitto in nero?
L’inquilino che abita in un immobile affittato in nero, qualora riscontrasse delle irregolarità da parte del proprietario di casa, non può rivolgersi al tribunale per far valere i propri diritti. Oltre a ciò, una volta accertata l’evasione da parte delle Entrate o della Finanza, può ricevere una cartella esattoriale per la corresponsione delle somme non versate e, in caso di mancato pagamento, l’inquilino può essere soggetto a pignoramento dei beni di sua proprietà.
La registrazione tardiva del contratto d’affitto: tempistiche e sanzioni
Le parti sono tenute a pagare delle sanzioni, che sono relative al momento in cui avviene il ravvedimento.
- Dopo 30 giorni: la sanzione è pari al 6%, più interessi di mora e imposta dovuta;
- dopo 90 giorni: la sanzione è pari al 12%, più interessi di mora e imposta dovuta;
- dopo 1 anno: la mora è pari al 15%, più interessi di mora e imposta dovuta;
- oltre 1 anno e non oltre 2 anni di ritardo: la sanzione è pari al 17,14%, più interessi di mora e imposta dovuta;
- dopo 2 anni: la sanzione è pari al 20%, più interessi di mora e imposta dovuta.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.