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“Scampato pericolo”: si esprime così Gianmarco Mazzi, il Sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, in merito alla possibilità che Venezia e la sua Laguna fossero inserite nella black list del Patrimonio Mondiale UNESCO in pericolo. Soddisfazione viene espressa anche dal Comune di Venezia e dall’Italia tutta, attraverso la voce dall’ambasciatore italiano della sede UNESCO di Parigi Liberio Stellino.
Venti Paesi hanno infatti difeso Venezia dalla possibilità di finire nella lista nera, infatti, considerando l’astensione della Thailandia, tutti gli altri si sono detti favorevoli a mantenere Venezia sito Patrimonio dell’Umanità.
I prossimi check point per monitorare la salute di Venezia e della Laguna, saranno il primo dicembre 2024 per un rapporto sulla città e tra due sessioni del World Heritage UNESCO (nel 2025) per capire se gli sforzi messi in campo hanno portato ai risultati sperati.
La discussione sull’ipotesi di Venezia nella black list dell’UNESCO
Nel corso della 45° sessione del World Heritage UNESCO in corso a Riad, giovedì scorso si è dibattuta nuovamente la questione di Venezia, minacciata per la seconda volta di finire tra i siti in pericolo. La discussione si è aperta con la proposta di inserire Venezia nei siti in pericolo presentata da Icomos, una delle tre organizzazioni che hanno come compito consigliare il Comitato UNESCO nelle sue deliberazioni. Secondo Icomos, infatti, le misure prese fino a oggi non sono state sufficienti e, se Venezia fosse messa nella lista dei siti in pericolo avrebbe l’effetto di mobilitare un’intera comunità a collaborare a trovare soluzioni per la città, tesi sostenuta anche da alcuni gruppi di cittadini veneziani.
La proposta però è stata bocciata considerando gli sforzi che si stanno mettendo in atto per salvaguardare la città e la laguna, come per esempio il provvedimento sul contributo di accesso, appena votato in un consiglio comunale, che è stato visto dai Paesi votanti come uno sforzo per mantenere la salute della città ma anche la legge per bloccare l’ingresso delle grandi navi in Bacino di San Marco e il MOSE per proteggere la città dall’acqua alta, questi ultimi punti sollevati dal Giappone in favore della città lagunare.
Le reazioni
Il Sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, Gianmarco Mazzi si è detto molto soddisfatto e pronto a proseguire sulla strada del dialogo e della collaborazione con l’UNESCO per mantenere alta la reputazione internazionale di Venezia e dell’Italia. Inoltre, il risultato sottolinea come, in ambito internazionale, la nostra Nazione, è stata capace di farsi trovare pronta di fronte alle sfide sulla salvaguardia dei suoi immensi tesori e la loro sostenibilità.
Più critiche invece le opposizioni, come Marco Gasparinetti, di Terra ed Acqua, che vede la misura del contributo d’accesso per frenare l’over-tourism come una foglia di fico messa in extremis per tentare di dimostrare che si sta facendo qualcosa, mentre la città è allo sbando. Monica Sembro, segretaria del PD rispetta le scelte dell’UNESCO ma si dice contenta che Venezia resti sotto osservazione e che la pratica non è stata archiviata definitivamente.