L’attrattività di Londra come hub mondiale per gli investimenti e le opportunità di lavoro si riflette su una situazione a dir poco paradossale per quello che riguarda il mercato degli affitti e di cui, spesso e volentieri, a pagare le conseguenze sono proprio gli inquilini.
Affittare un appartamento a Londra, in fondo, è ormai paragonabile a un investimento visti i costi stellari che gli immobili e le singole stanze hanno raggiunto negli ultimi anni. Una recente analisi del quotidiano inglese The Telegraph ha confrontato i prezzi medi degli affitti nella City con quelli degli hotel a 4 stelle in Europa, scoprendo che talvolta questi risultano perfino più economici. Il costo medio di una locazione a Londra, infatti, ammonta a 1.676 sterline al mese, poco meno di 2.150 euro. Ciò indica che il costo giornaliero è pari a 55 sterline (70 euro), lo stesso richiesto, ad esempio, per alloggiare all’Assenzio Hotel di Praga o al Best Western Plus Hotel di Parigi, entrambi alberghi a 4 stelle.
Quello degli affitti è un vero e proprio cruccio anche per i politici di Londra: non molto tempo fa, una dei candidati a sindaco aveva parlato dell’argomento sostenendo che, a conti fatti, ai lavoratori londinesi sarebbe costato meno vivere a Madrid e viaggiare ogni giorno in aereo piuttosto che affittare casa in città.
Ma i prezzi non sono l’unico problema, il vero nodo della questione è che le cifre non coincidono neppure lontanamente con le condizioni degli immobili. Tanto che dallo scorso 26 aprile su alcuni social network è stata lanciata una campagna di denuncia con l’hashtag #VentYouRent in cui gli inquilini raccontano con immagini le situazioni disastrose in cui si ritrovano a vivere nonostante le cifre stellari dei loro canoni di locazione. Tra topi e scarafaggi che accompagnano le cene, bottiglie di vino diventate piedi del letto e soffitti bucati, la situazione sembra davvero essere sfuggita di mano al di là della Manica.