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Dal 7 settembre Milano ha un nuovo museo: si tratta del Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati.
Esso ha sede nel prestigioso palazzo sito in Corso Venezia 52 che, grazie all’intervento dell’architetto Mario Cucinella, è stato recuperato e rinnovato, permettendo l’allestimento di questo nuovo spazio museale.
La Fondazione Rovati e il Palazzo
La Fondazione è intitolata a Luigi Rovati, medico, ricercatore e imprenditore farmaceutico di Monza, fondatore di Rottapharm e scomparso nel 2019: sostenuta di Fidim, holding di partecipazione della famiglia Rovati, essa è presieduta dal figlio Lucio e dalla moglie Giovanna Forlanelli.
Il palazzo, in cui ha sede, risale al 1871, dopodiché fu proprietà della famiglia Bocconi dal 1888, nel 1958 passò ai Rizzoli e, infine, venne acquistato nel 2015 da Rovati.
L’anno successivo viene istituita la Fondazione, che incarica lo Studio MCA – Mario Cucinella Architects del progetto di recupero del palazzo e dell’ampliamento, finalizzato a ospitare il museo.
Il Museo d’Arte della Fondazione Rovati
Il museo, che vede come coordinatore del comitato scientifico Salvatore Settis, ospita una straordinaria raccolta di reperti etruschi e una collezione di opere di arte contemporanea, che include lavori di Luigi Ontani, Arturo Martini, Lucio Fontana, William Kentridge, Pablo Picasso e Andy Warhol, con una eccezionale fusione tra antico e moderno.
La Fondazione, oltre alla creazione del nuovo museo aperto al pubblico, si pone come realtà culturale di eccellenza, promotrice di svariate iniziative, dall’organizzazione di seminari di studio e cicli di conferenze all’allestimento di mostre, fino alla realizzazione di iniziative sociali di promozione culturale e scientifica.
Il progetto architettonico
Il progetto architettonico è molto particolare e ambizioso, in quanto prevede spazi senza spigoli nei quali prevalgono le linee curve: per due livelli al di sotto del palazzo si sviluppa un’area ipogea, con il secondo livello destinato all’archivio e il primo livello all’esposizione.
Quest’ultima si articola in tre sale circolari e in una di forma ellittica, che ospitano le teche con i reperti, e si ispira agli ambienti curvilinei delle architetture funerarie etrusche.
Le pareti hanno una struttura stratificata e sono realizzate con 30.000 conci in Pietra Forte Fiorentina sabbiata.
Le opere contemporanee sono esposte invece all’interno delle sale del palazzo ottocentesco.
I lavori, che sono iniziati nell’agosto 2017 e che per la realizzazione dell’ipogeo hanno richiesto opere di rinforzo strutturale e sottofondazione, sono terminati a metà del 2022, permettendo ora l’apertura al pubblico.
Immagine in alto – Credits to Fondazioneluigirovati.org