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Intervista a Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Inflazione, tassi dei mutui in rialzo e un mercato immobiliare che cambia volto, a seconda delle grandi novità che stanno segnando l’economia internazionale.
Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro? Seguendo il ciclo di interviste “Inflazione: cosa le conseguenze sul mercato immobiliare?“, ne abbiamo parlato con un esperto, Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa.
Assistiamo a un rialzo importante del tasso dei mutui: quali saranno le difficoltà più evidenti e come reagirà il mercato immobiliare?
Negli ultimi mesi, la ripresa economica seguita alla pandemia da Covid-19 e il rincaro dei costi energetici, acuito dal conflitto russo-ucraino, hanno determinato un veloce aumento dell’inflazione.
Ciò sta riducendo il potere d’acquisto di famiglie e imprese. Di conseguenza, la Banca centrale europea per contrastare il fenomeno ha annunciato manovre restrittive a partire dal mese di luglio, confermando il rialzo dei tassi di interesse dei mutui/finanziamenti.
Manovre restrittive stanno interessando anche la Banca centrale degli Stati Uniti d’America. Va però detto che la probabile risalita dei tassi dei mutui era già stata prevista dagli analisti per la fine del 2022.
L’auspicio, però, è che le manovre restrittive per frenare l’inflazione siano perfettamente calibrate, per evitare i rischi che potrebbero innescarsi con l’aumento del costo del denaro per contenere l’inflazione.
Sul fronte del mercato immobiliare va evidenziato che con l’aumento dell’inflazione consegue solitamente anche l’incremento dell’investimento immobiliare, dato che gli immobili in queste fasi hanno sempre salvaguardato l’investimento mantenendo il proprio valore.
Ancora oggi, nell’attuale congiuntura economica, gli immobili permettono redditività interessanti nel confronto con i prodotti finanziari o con i titoli di Stato. Va da sé che chi approccerà il mercato immobiliare con la necessità di ricorrere al mutuo o al finanziamento dovrà aspettarsi tassi di interesse leggermente più elevati rispetto a quelli degli ultimi anni.
Rimane comunque il fatto che il mattone continua a confermarsi il bene rifugio per eccellenza anche nei periodi di inflazione in ascesa.
Conviene velocizzare il processo di acquisto di una casa o aspettare?
La tradizionale passione degli italiani per il mattone si è rafforzata negli ultimi mesi, prescindendo dal periodo di incertezza dei mercati o dall’aumento dell’inflazione.
Nell’investimento immobiliare gli italiani hanno sempre trovato una cassaforte per i propri risparmi.
Il numero delle compravendite registrato nell’ultimo anno è l’ennesima riconferma. Una recente indagine dell’Ufficio studi Fimaa, infatti, ha rilevato per le compravendite di abitazioni dati positivi, anche nel primo quadrimestre 2022.
Dopo i risultati confortanti del 2021, si continua a percepire un trend di stabilità anche se con percentuali di crescita più limitate. La domanda di acquisto risulta tuttora dinamica, mentre l’offerta è percepita in contrazione.
Secondo gli operatori Fimaa, il quadro dell’attuale fase di mercato non subirà particolari variazioni nel rapporto con il primo quadrimestre di quest’anno.
Rimane il fatto che i rincari energetici, conseguenza del conflitto Federazione Russa-Ucraina, e l’aumento dei tassi di interesse dei mutui/finanziamenti alimentano paure e incertezze che possono limitare il potere d’acquisto di famiglie e investitori.
È sempre difficile dare risposte sul fatto se convenga o meno acquistare oggi un immobile o attendere di capire cosa succederà in futuro.
Attualmente, i valori immobiliari sono convenienti. Attendere tempi migliori significa correre anche il rischio di acquistare a prezzi in rialzo, come spesso succede con i titoli finanziari: tutti a comprare in borsa nelle fasi del rialzo, mettendo a repentaglio i propri risparmi.
In termini d’investimento, di sicuro gli immobili non hanno mai tradito gli investitori.