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La sequenza finale di “Scarface”, con Al Pacino che veste i panni di Tony Montana, rimane una delle scene più memorabili della storia del cinema.
La lussuosa villa dove si svolge l’azione si ispira nella realtà alla residenza di Al Capone, il noto gangster italo-americano protagonista della malavita del novecento. La villa di Al Capone è rimasta a lungo nell’immaginario collettivo internazionale. Ecco dove si trova e qual è la sua storia.
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Una residenza storica
La villa in stile spagnolo era stata costruita nel 1922, a Palm Island, un lussuoso quartiere nella baia di Biscayne, città della Florida poco distante da Miami.
La casa era proprio una dimora da sogno: sette stanze, una piscina, una spiaggia privata e un molo di attracco. Venne acquistata da Al Capone, soprannominato Scarface a causa delle cicatrici sul viso, nel 1928 per la “modica” cifra di 40.000 dollari, e lì rimase fino alla sua morte, avvenuta il 25 gennaio 1947.
La villa rappresentava il culmine del successo criminale del famoso malavitoso ed era considerata un simbolo dell’ascesa e della caduta di uno dei più noti criminali americani del XX secolo.
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La demolizione
Nonostante gli sforzi dei gruppi per la conservazione del patrimonio culturale, la villa è stata demolita nel 2021.
La dimora era stata venduta nel 2020 per la cifra record di 15,5 milioni di dollari all’immobiliarista Todd Michael Glaser e al suo socio Nelson Gonzalez. I due avevano acquistato la tenuta con l’intento di demolire la casa per fare sorgere una residenza moderna su due piani con otto camere da letto, otto bagni, una sauna e una spa.
La decisione di abbattere la casa, nonostante la petizione per salvarla avesse raccolto oltre 25 mila firme, rifletteva in parte il desiderio di distaccarsi dal passato criminale del boss malavitoso e della sua eredità; e in parte da necessità pratiche: la villa era rimasta a lungo trascurata, aveva subito diversi danni, con parte della struttura sott’acqua a causa di allagamenti.
Al Capone e Scarface
La villa di Al Capone, oltre ad essere stata la sua residenza ha ispirato film e racconti legati al mondo del crimine organizzato.
Anche se la villa di “Scarface” non esiste più rimane impressa nella memoria collettiva come simbolo di potere, decadimento e, in ultima analisi, di rinnovamento.