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Per quanto riguarda le attività commerciali, ci possono essere situazioni in cui l’inquilino che detiene un locale perde l’indennità di avviamento di 18 mesi.
Questo accade per esempio quando non viene pagato il canone o quando lascia gli immobili anche dopo lo sfratto.
Indennità di avviamento: che cos’è?
Nei locali a uso commerciale, alla scadenza del contratto il locatore deve pagare al conduttore un’indennità per perdita dell’avviamento commerciale.
La validità è pari a 18 mensilità del canone, e non è modificabile. Si può decidere di rinunciarci purché venga deciso successivamente alla conclusione del contratto.
La rinuncia all’indennità è valida purché sia concordata successivamente alla conclusione del contratto.
I casi in cui si può ricorrere all’indennità possono essere diversi:
- si verifica quando la cessazione della locazione avviene per volontà del locatore;
- se il conduttore è in regola con il pagamento dei canoni;
- nei casi in cui ci sia un’attività commerciale, industriale o artigianale oppure di interesse turistico, o quando il locale sia adibito al rapporto col pubblico o con la clientela.
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Il conduttore ha diritto all’indennità, già solo per il fatto che il locatore abbia deciso di non continuare con la locazione.
Inoltre il conduttore ha diritto all’indennità anche se non dimostra di aver subito una perdita o un danno per il rilascio dell’immobile.
Perdita dell’indennità: come funziona?
Si possono verificare dei casi in cui l’inquilino perda questa indennità di avviamento, ovvero quando la locazione cessi per volontà del conduttore, oppure si verifichi inadempimento a seguito del mancato pagamento del canone, oppure quando venga spostata l’attività in locali commerciali dove il conduttore è diventato proprietario.
Ci sono poi i casi in cui il conduttore restituisce l’immobile solo dopo lo sfratto, o quelli i cui la sede sia complementare o interna ad alberghi e villaggi turistici, stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, aree di servizio stradali o autostradali, o in cui il conduttore non abbia le autorizzazioni amministrative necessarie per l’esercizio delle attività commerciali effettivamente svolte.
Se poi in questo immobile si esercita un’attività professionale, come quelle di avvocato e medico, oppure non si tratti di un impiego a contatto con il pubblico, allora decade il diritto all’indennità.
Sfratto: cosa dice la legge
Secondo la Cassazione, come già detto, si ha diritto all’indennità di avviamento nei casi di scadenza del contratto di locazione per superamento del termine, in cui l’inquilino continua a restare andando via dopo l’ordinanza di sfratto.
Il locatore ha quindi diritto al risarcimento per la protratta detenzione dell’immobile.
L’indennità di avviamento invece non è dovuta se, anche dopo l’ordinanza di sfratto, il conduttore continua a permanere nei locali.
Se invece lo sfratto avviene per morosità, l’indennità di avviamento si perde immediatamente, anche prima quindi del provvedimento di sfratto del giudice.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.