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Nel caso un immobile sia dato in comodato gratuito, per esempio una casa data in uso da un genitore a un figlio, e poi l’immobile venga affittato a terzi, ci si pone il problema di chi deve dichiarare il reddito derivante dalla locazione.
Vediamo cosa dice la legge.
Che cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito di un immobile
In base all’articolo 1803 del Codice Civile, “Si ha un contratto di comodato gratuito quando un soggetto, definito comodante, concede un bene mobile o immobile a un altro soggetto, definito comodatario, per un determinato periodo di tempo, senza il pagamento di alcun corrispettivo”.
Il contratto di comodato è quindi un contratto a effetti obbligatori e non reali: il comodatario tramite tale contratto acquisisce nei confronti del bene un diritto personale di godimento, e non un diritto reale.
Infatti, al termine del contratto, il comodatario è tenuto a restituire il bene nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto.
La titolarità del reddito fondiario
In caso di contratto di comodato, la titolarità del reddito fondiario non si trasferisce, ma resta in capo al proprietario, o comodante.
L’articolo 26 del DPR n. 917/86 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) chiarisce che i redditi fondiari, ai quali appartengono anche i redditi da locazione, concorrono a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili, a qualsiasi titolo.
Ciò determina chi è il soggetto obbligato a dichiarare il reddito derivante dalla locazione di immobile in comodato: il reddito fondiario deve essere attribuito esclusivamente al titolare del diritto di proprietà.
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Chi deve dichiarare il reddito da locazione di un immobile in comodato
Se viene dato in locazione a un soggetto terzo un immobile in comodato, il reddito deve essere dichiarato fiscalmente dal soggetto comodante, da chi dà l’immobile, cioè il proprietario, in quanto titolare del diritto reale sull’immobile.
Ciò vale se la messa a reddito della casa avviene attraverso un contratto di locazione lungo, che sia a canone libero, concordato o transitorio.
L’unica eccezione a questa norma si ha nel caso di locazioni brevi di un immobile, per esempio quelle di tipo turistico di durata inferiore ai 30 giorni.
In questo caso, invece, il reddito derivante dalla locazione deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi dal comodatario, cioè da chi riceve il bene in uso.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.