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Napoli è una città in cui la street art è viva più che mai. Tante sono le grandi facciate dei palazzi, sia in centro che in periferia, che ospitano le opere di celebri artisti di questo movimento culturale.
Se avete in programma un viaggio a Napoli, non potete perdervi un tour dei murales più belli della città, vere e proprie opere d’arte che lasciano senza fiato e che raccontano la storia di Napoli e le denunce sociali che stanno più a cuore ai loro artisti.
Ecco i 10 murales imperdibili che vi consigliamo.
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Eleonora Pimentel Fonseca – Leticia Mandragora
Il primo piano fiero, gli occhi penetranti e capelli mossi dal vento della ribellione: questo splendido murales rappresenta l’eroina della rivoluzione napoletana ai tempi Borbonici (1799).
L’artista è l’italo-spagnola Leticia Mandragora, già autrice di meravigliosi murales della città.
Dove trovarlo: facciata dell’ex mercatino di Sant’Anna di Palazzo, Vico Tiratoio.
Lo trattenemiento de’ peccerille – Mattia Campo Dall’Orto
La possibilità di avere esempi diversi, e rompere la predestinazione del proprio futuro. Ecco il significato di questo murales, opera di Mattia Campo Dall’Orto, un artista friulano che, ispirandosi al volume di Gianbattista Basile, ha voluto rappresentare il potere salvifico della lettura sin dalla giovane età.
Come segno tangibile di questo ideale, sono state donate quattro copie del volume di Basile, una per ogni palazzina del quartiere, per far partire un circolo virtuoso di lettura. Lo si può trovare al Parco dei Murales di Ponticelli, Via Aldo Merola.
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Madonna con una pistola – Banksy
Ebbene sì, l’artista senza volto ha colpito anche a Napoli. Chiuso in una teca di vetro per la sua conservazione, questo murales di Banksy rappresenta la Madonna che, anziché la classica aureola, ha sopra di sé una pistola.
Probabilmente per condannare l’amara commistione tra religione e criminalità organizzata, quest’opera è una delle più belle e significative di Napoli. Si trova in piazza Gerolomini, nei pressi di Via Duomo.
Totò e Peppino- Tono Cruz
Napoli è casa di tanti immensi artisti. Non potevano certo mancare, sulle facciate della città, Totò e Peppino.
Eccoli rappresentati dall’artista spagnolo nell’iconica scena del caffè, tratta dal film “la Banda degli Onesti”. In quella scena Totò spiega il significato del capitalismo usando come metafora lo zucchero.
Dove vederlo: Rione Sanità, facciata di un edifico in Via Arena alla Sanità.
Ael. Tutt’ egual song’ e creature – Jorit
L’opera, creata grazie alla campagna nazionale dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, è il primo grande murales realizzato a Napoli.
Rappresenta il volto di Ael, una ragazzina rom, che domina tutto il quartiere. Dipinto dopo l’incendio doloso a danno di un campo nomadi proprio in quella zona, lo sguardo di Ael ci ricorda che fatti simili non devono mai più accadere.
Dove trovarlo: Parco dei Murales di Ponticelli, Via Aldo Merola.
Fëdor Dostoevskij – Jorit
Lo stile di Jorit è ormai riconoscibile a Napoli, ed è praticamente diventato un’istituzione. Questo grande murale rappresenta il volto dello scrittore russo, ed è stato dipinto dopo la cancellazione del corso su Dostoevskij da parte dell’Università Bicocca di Milano.
Jorit vuole trasmettere, con questa opera, il valore universale della cultura e il potere che ha di cambiare il mondo delle persone, nonché la lotta contro ogni forma di censura. Dove trovarlo: Facciata dell’Istituto Tecnico Augusto Righi, quartiere Fuorigrotta.
O sciore cchiù felice – Fabio Petani
Il dipinto, ad opera di un artista piemontese, trae il suo titolo da un brano degli Almamegretta. Sulla grande facciata del è rappresentato un Gigaro chiaro, un tipico fiore del Vallone di San Gennaro.
Il fiore più felice è quello che sa costituire il proprio territorio così da renderlo fonte di gioia e nutrimento. Un invito ai bambini e ragazzi del quartiere per vivere il proprio territorio trasformandolo in qualcosa che sia sempre migliore. Si può trovare al Parco dei Murales di Ponticelli, Via Aldo Merola.
Diego Armando Maradona – Mario Filardi
Napoli è molto legata a Maradona. Alla fine della Coppa Italia del 1990, Mario Filardi, un giovane cameriere con l’hobby del dipinto, creò quello che oggi è diventato il simbolo della street art napoletana.
Il murales rappresenta il grande calciatore argentino, El pibe de oro, che da più di trent’anni anima i Quartieri Spagnoli, precisamente in via Emanuele De Deo, 46.
San Gennaro – Jorit
Tra gli altri murales più celebri di Jorit e della città di Napoli c’è il ritratto di San Gennaro. Lo si può trovare a Forcella, vicino alla Chiesa di San Giorgio Maggiore.
Alto 15 metri, è stato realizzato nel 2015 e non passa inosservato.
Iside – Francisco Bosoletti
Iside, che rappresenta la forza creatrice femminile, Madre Natura, è stata rappresentata dall’artista Bosoletti sulla facciata di un edificio dei Quartieri Spagnoli.
Ispirandosi alla statua velata del Corradini, ”Pudicitia”, Iside appare in tutta la sua forza creatrice, dando vita al quartiere. Dove trovarlo: Via Emanuele de Deo.
Julian Assange – Trisha Palma
Nel giorno in cui è stato proclamato cittadino onorario di Napoli, l’artista Trisha ha inaugurato il murales dedicato a Julian Assange.
Trisha ha presentato la sua opera alla presenza di rappresentanti di Amnesty international, della moglie di Assange, dell’ex presidente della Camera e di un vasto pubblico.
Dove trovarlo: Quartiere Scampia, Via Ghisleri 140.
*Immagine di copertina – Credits to Jorit