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Milano è la città italiana con più grattacieli. Ma tra murales e opere avveniristici, è disseminata di tante piccole e grandi stranezze, a cominciare dall’estetica urbana e dalle commistioni di più generi e stili.
Alcuni richiamano l’indole laboriosa e futuristica, altri rievocano la storia e il mistero. Vediamo quali sono le case strane della città meneghina.
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Le case più strane di Milano
Casette colorate, case piccole, palazzi con decorazioni particolari, tra le case più originali troviamo:
Le “casa dei rossetti” di Città Studi
Maurizio Cattelan ha “condannato” al successo, con un dito medio, il palazzo simbolo dell’economia finanziaria.
Tra le tante opere dell’artista c’è anche l’installazione permanente su alcune facciate in via Balzaretti. Doveva essere l’immagine della Design Week, e invece ha dato vita alle “case dipinte di Città Studi”, figlie del progetto Toiletpaper, il giornale di Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari.
La più iconica tra le case colorate di via Balzaretti è sicuramente “l’abitazione dei rossetti”, uno degli scorci più instagrammabili di Milano.
Le case delle fate
La casa delle fate si trova in via Odelscalchi, in zona San Siro.
Sembra di essere nel magico villaggio bavarese di Oberammergau, ma è un esempio meraviglioso di villa in stile Liberty.
La casa 770
Dalle fate è facile passare alle streghe, nella centralissima porta Venezia, dove invece lo stile Liberty si arrende alla misteriosa e gotica “Casa 770” di via Poerio 35, un edificio dai mattoni rossi, tetti spioventi appuntiti su facciata piatta, e un balconcino centrale.
Si tratta di una delle dodici abitazioni riprodotte in modo quasi identico in tutto il mondo dalla comunità ebraica ortodossa dei Lubavitcher.
La casa più stretta
Nel bohemienne quartiere di Brera, tra via Pontaccio e corso Garibaldi, spunta un moderno edificio. Al civico 18 di via Pontaccio si incastra quella che orma è nota come “casa più stretta di Milano”.
Sembra inserita appositamente per riempire una fessura, un vuoto. È così è stato, con l’inserimento di questo edificio a seguito delle demolizioni dopo la guerra.
La casa più antica
Dai moderni grattacieli, boschi verticali e edifici a specchio che sembrano punte di cristallo, negli angoli di Milano spunta sempre qualche traccia del passato lontano.
Casa Fontana-Silvestri (chiamata anche Ca’ del Guardian), in Corso Venezia 10, è un raro gioiello rinascimentale, tra i pochi palazzi di quell’epoca sopravvissuti nel tempo. Casa del guardiano si riferisce al custode della Porta Orientale, Angelo Fontana, che vi abitava nel Quattrocento.
Le case igloo e le scomparse case-fungo
Uno scorcio nel quartiere della Maggiolina sembra la riproduzione di un paesaggio architettonico marziano o della serie Star Trek.
Le case-fungo (o case igloo) in effetti erano un esperimento di casa circolare degli anni immediatamente successivi al dopoguerra, nel Villaggio dei Giornalisti. In realtà è rimasto poco di quegli esperimenti architettonici, tra cui le case igloo dall’ingegnere Mario Cavallè, che proponeva visione optical sperimentali.
Delle case a fungo non è rimasta traccia.
La Burano milanese
Lo chiamano anche quartiere Arcobaleno, ma in via Lincoln e via Franklin sembra più di stare a Burano.
Questo angolo di case colorate prende sempre più piede nell’era dei social, dove non sempre tutto quello che appare è ciò che si palesa realmente.
*Immagine in alto – Credits to @sarafasani_ph