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Nello stretto di Bering si trovano le Isole Diomede, la cui storia sfiora quasi i confini della realtà. Una distanza inferiore a quattro chilometri, rappresentata da un tratto di freddo oceano Artico, separa la Grande Diomede, in Russia, dalla Piccola Diomede, negli Stati Uniti.
È il loro fuso orario a renderle veramente distanti: sono divise da ventuno ore, un arco temporale che lascia un’isola nel “domani” e l’altra nel “ieri”. Per questo in inglese vengono spesso chiamate “Tomorrow Island” e “Yesterday Isle”.
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Le Isole Diomede: un ponte tra due mondi
Queste isole non dividono solo acque territoriali e fusi orari, ma anche epoche storiche e sistemi politici.
Scoperte per la prima volta dagli esploratori europei nel XVIII secolo, e battezzate da Vitus Bering, queste isole hanno visto indigeni Inuit, russi e americani passare lungo le loro coste, e tutti hanno lasciato su questi territori i loro segni indelebili.
Geografia e clima: un contesto estremamente ostile
Le isole di Grande Diomede e Piccola Diomede rappresentano due piccoli avamposti in uno dei contesti più estremi del pianeta. Sono caratterizzate da un clima polare con temperature che possono precipitare ben al di sotto dello zero, e mari che si congelano durante l’inverno, rendendoli talvolta percorribili a piedi.
Oggi, i cambiamenti climatici stanno riducendo l’estensione dei ghiacci, alterando questi storici percorsi di passaggio.
Un microcosmo di storia geopolitica
Dal 1867, anno in cui l’Alaska fu venduta dalla Russia agli Stati Uniti, queste isole hanno costituito una demarcazione fisica e ideologica tra due superpotenze mondiali.
Durante la Guerra Fredda acquisirono un’importanza particolare: Grande Diomede ospitava una base militare sovietica, mentre Piccola Diomede rimaneva un tranquillo insediamento Inuit. Questo dimostra come anche il più piccolo lembo di terra possa trasformarsi in un epicentro di tensioni geopolitiche.
Un salto nel tempo con ogni traversata
Il fenomeno più straordinario delle Isole Diomede è senza dubbio la loro collocazione rispetto alla linea internazionale del cambio di data.
Viaggiando da Grande Diomede a Piccola Diomede, si “viaggia indietro nel tempo”, spostandosi di un’intera giornata all’indietro nel calendario, un particolare che continua ad affascinare e suscitare curiosità.
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Verso il futuro: conservazione e isolamento
Nonostante la loro straordinaria collocazione, le Isole Diomede rimangono relativamente isolate.
Piccola Diomede ha un insediamento permanente e mantiene un legame vitale con l’Alaska per le necessità quotidiane, i residenti vivono principalmente di caccia, pesca e raccolta, e la comunità è accessibile solo tramite elicottero o, in rari casi, tramite barche o attraversando il ghiaccio. Al contrario, Grande Diomede è quasi completamente disabitata, ospitando solo postazioni di monitoraggio russe.
Queste isole offrono una prospettiva unica sulla convivenza tra natura selvaggia, storia e geopolitica.